Franceschini e Arslan al Mann
per la festa del Mattino

Franceschini e Arslan al Mann per la festa del Mattino
di Marco Perillo
Mercoledì 31 Maggio 2017, 22:48 - Ultimo agg. 1 Giugno, 06:36
2 Minuti di Lettura
Una notte speciale al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dove sono arrivati gli ospiti illustri del premio letterario Matilde Serao promosso dal Mattino. Dopo lo spettacolo-evento al San Ferdinando, sono giunti al Mann il ministro della cultura Dario Franceschini in compagnia dell'editore Francesco Gaetano Caltagirone, del direttore del Mattino Alessandro Barbano e della vincitrice del premio Antonia Arslan. Si sono aggiunti al gruppo il presidente degli Industriali Vincenzo Boccia, il procuratore generale Luigi  Riello, il procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso e il soprintendente di Pompei Massimo Osanna. Grande assente l'ex direttore Paolo Giulierini che è dovuto rientrare a Firenze. E' slitatto così l'atteso incontro col ministro dei Beni Culturali.
 
 

Accolti dal capo conservatore Valeria Sampaolo, gli ospiti hanno visitato la collezione epigrafica riaperta da pochi giorni e poi quella egizia. La visita ha riguardato l'ampia collezione delle iscrizioni greche e romani di Neapolis, che hanno molto colpito Franceschini. Grande interesse per le epigrafi dei giochi isolimpici voluti da Augusto, sorta di Olimpiadi nella penisola italiana. Tavole appartenute alla collezione Farnese sono state illustrate dalla Sampaolo ai presenti, insieme con quelle relative alle comunità e ai culti orientali provenienti da Puteoli e a quelle originarie di Pompei.

Tanti i complimenti di Franceschini, soprattutto per la sezione egizia, piaciuta molto anche a Caltagirone. «Ho apprezzato davvero questa parte ulteriore del museo dovuta alla illuminante direzione di Paolo Giulierini. Se mi aspetto che possa ritornare a guidare il Mann? Certo, ma rispetto la legge e la sentenza» è stato il commento conclusivo di Franceschini. La visita è proseguita al primo piano del museo, prima della cena svoltasi davanti alla magnifica collezione Farnese.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA