Zuchtriegel direttore del parco archeologico: «Il futuro di Pompei passa dalla tecnologia»

Zuchtriegel direttore del parco archeologico: «Il futuro di Pompei passa dalla tecnologia»
di Maria Pirro
Mercoledì 7 Aprile 2021, 08:30 - Ultimo agg. 18:44
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Parte dai traguardi raggiunti a Paestum: «Il primo tempio greco accessibile senza barriere, un sistema di monitoraggio sismico unico al mondo sviluppato con l'università di Salerno, un tempio dorico  scoperto durante i lavori di restauro». E ancora: «Pubblicazioni e ricerche, il 48% di visitatori in più fino al 2019, manutenzione ordinaria, nuove aree visitabili, più di 350mila euro di donazioni e sponsorizzazioni».  Così Gabriel Zuchtriegel arriva alla guida del parco archeologico di Pompei. 

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Cosa vuole importare da questo modello?
«La prima cosa è ascoltare collaboratori e territorio, cda e comitato scientifico: i programmi si sviluppano insieme». 

Alla vigilia dell'insediamento è già stato negli scavi. Con la Circum?
«Conosco bene la Circum: è un'ottima base per rinforzare la rete con i siti culturali lungo la stessa linea».  

Ha preso contezza delle criticità?
«Il mio obiettivo è gestire i rapporti non partendo da presunte criticità ma da un confronto costruttivo».  

Sono al via i lavori per 4 milioni nelle case della biblioteca, del bracciale d'oro, di Marco Fabio Rufo e Castricio. Altri interventi previsti?
«In continuità con la programmazione del direttore Massimo Osanna e cda». 

Come va protetto il sito?
«È stato fatto molto con il Grande Progetto e la manutenzione avviata da Osanna.

Ora bisogna incrementare il monitoraggio anche con l'aiuto di tecnologie innovative».

Quanto pesano i mancanti incassi dei biglietti?
«Pesano, ma non sono l'unica entrata. Solida la situazione finanziaria». 

Dopo il Grande progetto, qual è il prossimo obiettivo?
«Una priorità è la Buffer Zone».

Il piano strategico è sufficiente per riqualificare l'area esterna?
«Bisogna coinvolgere associazioni, enti locali e residenti. E le scuole: con i bambini, il messaggio arriva alle famiglie». 

Casa dei Ceii e altri restauri presentati online. Come immagina il ritorno dei turisti negli scavi?
«Con il messaggio che Pompei è un luogo vivo e accogliente per tutti». 

Pensa di girare in carrozzina negli scavi come tra i templi?
«Anche dispositivi per ipovedenti, provati a Paestum, sono utili per capire come migliorare la fruizione».

Dell'esperienza di chiusura con una presenza forte sui social, cosa resta?
«C'è stata un'accelerazione ma molti progetti erano già in corso come la digitalizzazione del patrimonio». 

Dal rapporto con Ercolano al percorso degli Anfiteatri Si può strutturare un sistema integrato?
«Grandi attrattori hanno anche la funzione di far scoprire ai visitatori siti meno noti, ma importanti». 

Presentata con il Mercadante la rassegna estiva a Pompei, altre idee?
«Sono tante, ma Theatrum mundi  sarà cruciale per il rilancio di un settore che soffre moltissimo. Nei siti archeologici all'aperto, dobbiamo dare una mano al mondo dello spettacolo».

Farebbe David Gilmour o, da pianista, pensa a repertori diversi? Sogna di avere il maestro Riccardo Muti?
«La programmazione non si baserà sui sogni del direttore archeologo: conto sul supporto di Parco e territorio campano che vanta eccellenze nello spettacolo e nella musica per sviluppare insieme nuove idee». 

Per Muti o Antonio Pappano, appena designato direttore della London Symphony Orchestra, nessuno si scandalizza perché sono italiani.
«Perché, adesso che ho la doppia cittadinanza posso dire così, noi italiani abbiamo tante eccellenze riconosciute in tutto il mondo». 

Si sente più italiano o tedesco e, a 39 anni, quanto si sente giovane?
«Mi sento un europeo. E, come tanti miei coetanei, penso anche sia venuto il momento di mettere da parte vecchie divisioni e valorizzare nuove idee e approcci  e assicurare un futuro ai nostri figli». 

Ultima polemica: la nomina di Antonio Bottiglieri (Scabec) nel comitato scientifico di Paestum. In contraddizione con l'autonomia dei musei?
«I comitati fanno parte dell'organizzazione autonoma, i componenti, da decreto, sono professori o esperti. Abbiamo scritto varie comunicazioni ai designati e siamo in attesa di alcuni curriculum, tra cui quello del presidente Bottiglieri perché, come prassi, li mettiamo nel sito web: confido che dal suo si evincerà l'idoneità a ricoprire l'incarico».

Su «Il Corriere del Mezzogiorno» Bottiglieri pone una questione sull'opportunità del suo doppio incarico. Terrà l'interim a Paestum?
«Sono ancora in servizio a tempo pieno. Non capisco questa preoccupazione». 

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