Parco archeologico di Pompei, Zuchtriegel è il direttore: Brunetta controfirma la nomina

Parco archeologico di Pompei, Zuchtriegel è il direttore: Brunetta controfirma la nomina
di Maria Pirro
Mercoledì 7 Aprile 2021, 18:28 - Ultimo agg. 8 Aprile, 08:23
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Nomina controfirmata. Il parco archeologico di Pompei ha un nuovo direttore. Che può mettersi subito al lavoro. E ha chiare le sue priorità: proteggere gli scavi con l'aiuto di tecnologie innovative, continuare i lavori di manutenzione avviati dal suo predecessore, riqualificare l'area esterna con la Buffer Zone, rendere a tutti facilmente accessibili domus e giardini. «Anche alle persone ipovedenti e ai visitatori in carrozzina». Coinvolgere bambini e ragazzi delle scuole. E organizzare concerti e spettacoli nei siti all'aperto in modo da sostenere gli artisti e le tante eccellenze campane colpiti dalla crisi dovuta alle restrizioni. «Ma la prima cosa da fare è ascoltare collaboratori e territorio, consiglio di amministrazione e comitato scientifico: i programmi si sviluppano insieme», dice Gabriel Zuchtriegel nell'intervista pubblicata oggi sul Mattino, in cui parte dai traguardi raggiunti a Paestum, dal 2015 a oggi. Risultati che hanno spinto il ministro per la cultura Dario Franceschini a sceglierlo il 20 febbraio, al termine di una selezione internazionale tra 44 candidati, il 23 per cento stranieri. Ieri, l'ultimo via libera dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta

Alla vigilia dell'insediamento l'archeologo risponde pure alle polemiche che lo hanno coinvolto per l'esperienza ritenuta da un gruppo di suoi colleghi necessaria in un sito così grande e fragile ed esposto ai segni del tempo. Zuchtriegel ha 39 anni e da poco la doppia cittadinanza: è di origine tedesca e italiano di adozione. «Come tanti miei coetanei, mi sento un europeo e penso anche sia venuto il momento di mettere da parte vecchie divisioni e valorizzare nuove idee e approcci e assicurare un futuro ai nostri figli», afferma. 

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E, proprio in questi giorni, sono al via lavori per quattro milioni nelle case della biblioteca, del bracciale d’oro, di Marco Fabio Rufo. «Pompei è una storia di rinascita e riscatto, un modello per tutta Europa nella gestione dei fondi comunitari. Un luogo in cui si è tornati a fare ricerca e nuovi scavi archeologici grazie al lavoro lungo e silenzioso delle tante professionalità dei beni culturali che hanno contribuito ai risultati straordinari e che sono motivo di orgoglio per l’Italia», il messaggio di Franceschini, che ha chiamato al vertice dei Musei statali Massimo Osanna, direttore uscente del parco archeologico, liberando quel posto ora affidato al professionista più giovane. 

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