Gallerie d'Italia: un nuovo museo nel cuore di Napoli

Gallerie d'Italia: un nuovo museo nel cuore di Napoli
di Pasquale Esposito
Sabato 21 Maggio 2022, 08:14 - Ultimo agg. 11:30
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Non capita tutti i giorni che si inauguri un nuovo museo. «Napoli è capitale culturale non solo del Mediterraneo. Napoli è capitale di molte cose per la sua storia, per la sua bellezza paesaggistica e monumentale, che ha conservato senza smarrire la sua autenticità, per la sua creatività, che ne fanno una città unica, particolare, da vedere, da vivere». Dario Franceschini, intervenendo all'inaugurazione della nuova sede napoletana delle Gallerie d'Italia, in via Toledo 177, sottolinea la valenza dell'apertura del nuovo museo in una città dal patrimonio museale di primo livello, e annuncia che proprio a Napoli si riuniranno il 16 e 17 giugno i ministri della Cultura dei Paesi del Mediterraneo per studiare strategie comuni.

Un museo nuovo («un'operazione di grande significato, per cui dico grazie a Intesa Sanpaolo che l'ha resa possibile», continua il ministro della Cultura), nato dal trasferimento dalla vecchia sede di Gallerie d'Italia, non più a Palazzo Zevallos, ma pochi metri più in su, risalendo via Toledo, in quella che - su progetto di Marcello Piacentini - è stata dal 1940 la casa del potere economico napoletano e meridionale, il Banco di Napoli, poi confluito appunto in Intesa Sanpaolo.

 

Coordinati dal direttore de «Il Mattino» Federico Monga, all'inagurazione sono intervenuti i vertici dell'istituto finanziario: il presidente Gian Maria Gros-Pietro, Giovanni Bazoli, presidente emerito, che hanno preso la parola (sottolineando la scelta di impegnarsi a favore della cultura, con una grande attenzione al ruolo che in questa visione è attribuito a Napoli e alla sua presenza fortissima a livello storico, artistico e culturale) insieme con il sindaco Gaetano Manfredi, e con Michele Coppola, «ministro» per i Beni culturali di Intesa e direttore di Gallerie d'Italia Napoli, con il vice Antonio Ernesto Denunzio.

Nell'ex Salone delle Assemblee - con i bellissimi marmi d'Etiopia - presenti anche Carlo Messina, consigliere delegato e amministratore delegato di Intesa, il prefetto Claudio Palomba, i direttori del museo di Capodimonte Sylvain Bellenger e del Mann Paolo Giulierini, l'ultimo presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco.

Rispetto a Palazzo Zevallos gli spazi sono triplicati: le opere di Intesa sono circa 3.500, qui a Napoli ne sono esposte settecento (500 vasi attici e magnogreci della collezione della banca), spicca tra i dipinti il capolavoro di Caravaggio «Il Martirio di SantOrsola», insieme ad altri importanti autori come Solimena, Louis Finson, Artemisia Gentileschi, Luca Giordano, De Mura, il geniale Vincenzo Gemito. Ci sono anche una sezione di arte contemporanea (cinquanta opere, tra cui lavori di Warhol, Pistoletto, Manzoni, Fontana, Schifano, Richter, Tatafiore) e sale per mostre temporanee. I lavori del nuovo museo sono stati eseguiti dalla Brancaccio costruzioni e dalla LdB/due srl.
Gallerie d'Italia-Napoli ha aperto con la XIX edizione di «Restituzioni», a cura di Silvia Foschi, programma biennale di salvaguardia, restauri e valorizzazione del patrimonio artistico nazionale che Intesa conduce da oltre trent'anni. Di grande valenza educativa, sociale, formativa, la sezione dedicata ad attività didattiche a favore delle scuole, non solo del territorio (Quartieri Spagnoli), e una biblioteca con mille volumi aperta alla città. A piano terra, sala per presentazioni, concerti, eventi, e un bistrot. Dove ieri ha cominciato a farsi conoscere, per così dire, lo chef stellato Giuseppe Iannotti, che dall'autunno sovrintenderà al ristorante sul panoramicissimo terrazzo che guarda da un lato Sant'Elmo e dall'altro il mare. Intanto oggi e domani, per celebrare l'inaugurazione, ingresso libero dalle 10 alle 20.

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