Gennaro Sangiuliano a Napoli, appello a Manfredi: «Subito una biblioteca a Secondigliano»

L'incontro con il senatore e commissario cittadino Fdi Sergio Rastrelli e il sindaco di Afragola Antonio Pannone

Il ministro Gennaro Sangiuliano
Il ministro Gennaro Sangiuliano
di Dario De Martino
Domenica 4 Giugno 2023, 10:30 - Ultimo agg. 5 Giugno, 07:14
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«Tornerò a Secondigliano e la prossima volta chiederò al sindaco di venire con me e assumersi impegni ben precisi su ciò che c'è da fare così come andrò ogni mese alla Floridiana per verificare che gli interventi finanziati procedano come devono». Parola di Gennaro Sangiuliano. Il ministro della Cultura chiude così il suo intervento davanti a circa trecento persone in occasione di un evento nel centro sportivo di viale Scippa. La conclusione del pomeriggio nell'area nord di Napoli del ministro riserva le maggiori sorprese. «Ho un buon rapporto col sindaco, anche se non è della mia parte politica», dice il ministro. Poi, però, ecco l'avvertimento, molto preciso, su un primo elemento concreto: una biblioteca per Secondigliano. «Andrò da Manfredi e gli dirò: qui non c'è una biblioteca. Io esigo, da cittadino e non da ministro, che ci sia una biblioteca. Perché se non lo fai, ogni volta che avrò occasione mediatica di ribadirlo, lo dirò pubblicamente», dice il ministro tra gli applausi dei presenti. La chiusura della giornata, insomma, ha un significato politico rilevante. 

D'altronde, prima di parlare ai cittadini riuniti nella palestra, il ministro si era intrattenuto in una saletta con esponenti di spicco del centrodestra napoletano tra cui il senatore e commissario cittadino di Fratelli d'Italia Sergio Rastrelli e il sindaco di Afragola Antonio Pannone. «Fare cultura non significa solo trascorrere tempo nei salotti romani ma anche stare tra la gente perché la cultura è un diritto di tutti.

Fenomeni come la criminalità organizzata si combattono diffondendo la cultura», dice il ministro spiegando i motivi della visita nel quartiere a nord di Napoli. 

Infine, nel discorso pubblico, un ultimo riferimento politico. Il ministro ricorda i suoi trascorsi da consigliere di quartiere a Pianura e dice agli esponenti locali di Fratelli d'Italia che lo accompagnano: «Conosco bene i problemi quotidiani delle periferie. Questioni che dopo trent'anni di governi che hanno avuto un'uguale connotazione politica, sono rimasti irrisolti», dice riferendosi alle amministrazioni comunali di sinistra che si sono succedute in città.

In questo senso più duro è Rastrelli: «Un secolo fa il fascismo accorpò questi territori alla città (Secondigliano, come altri quartieri periferici erano Comuni a sé, ndr). Quella previsione straordinaria è rimasta lettera morta: le periferie sono rimaste abbandonate da amministrazioni incapaci». 

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Il pomeriggio di Sangiuliano ha avuto anche un importante connotazione culturale. Il ministro ha visitato il complesso monumentale della parrocchia Santi Cosma e Damiano, piccolo tesoro nascosto con un suggestivo ipogeo dedicato al culto delle anime del purgatorio, accolto dal parroco indiano Kiran Fernandes e guidato dal dal presidente dell'associazione Cosdam Raffaele Siciliano. «Mi impegno ad intervenire per la riqualificazione di questa chiesa», dice Sangiuliano. Ma l'occasione è utile anche per parlare del successo turistico e culturale di Napoli, con il boom dell'accesso ai musei registrato anche il 2 giugno: «Un rinnovato interesse mondiale per Napoli. È merito della storia e delle ricchezza della città, un patrimonio che noi stiamo restituendo alla sua bellezza», dice con soddisfazione l'esponente del Governo Meloni. Dopo aver salutato i fedeli, il ministro, accompagnato dagli esponenti locali di Fdi Maurizio Moschetti e Dario Renzullo che hanno organizzato la giornata, si è spostato al centro commerciale La birreria. Qui il ministro ha incontrato gli esponenti dell'associazione Ares, che si occupa di sport per i più piccoli. Infine l'appuntamento al centro sportivo a cui hanno partecipato anche lo scrittore Raffaele Bussi, Domenico di Maro (fratello di Vincenzo, medaglia d'oro al valor civile della sanità pubblica), Manuel Fabozzo de l'Agorà Partenopea e il padrone di casa Antonio Cino. 

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