Giancarlo Siani ucciso dalla camorra 38 anni fa, fiori e commozione a Napoli: «Il suo sorriso simbolo per i giovani»

Commemorazione sotto la pioggia: «Pure il cielo oggi piange Giancarlo»

La commemorazione al Vomero
La commemorazione al Vomero
di Alessio Liberini
Sabato 23 Settembre 2023, 12:57 - Ultimo agg. 24 Settembre, 08:54
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«Pure il cielo oggi piange Giancarlo», dice sotto voce Paolo Siani mentre gli occhi lucidi dei presenti sono rivolti sulla targa che ricorda l’impegno del giornalista condannato a morte dalla camorra ad appena 26 anni. Nel cielo grigio del quartiere Vomero, il minuto di silenzio è spezzato solo dal rumore della pioggia battente che sembra riflettere lo stato d’animo dell’intera città. La Napoli che oggi, a 38 anni di distanza dal barbaro omicidio del cronista de Il Mattino, si è ritrovata ancora una volta a commemorare Giancarlo Siani attraverso la tradizionale deposizione di fiori effettuata a pochi passi dal luogo dell'uccisione di Giancarlo, sulle rampe che da anni portano il nome del «giornalista giornalista». 

Nonostante il maltempo, già dalle prime ore del mattino sono in tanti ad arrivare per portare un saluto o un fiore al mai dimenticato Giancarlo e tra amici, parenti, colleghi ed istituzioni ci sono anche tanti giovani studenti del liceo vomerese Adolfo Pansini. 

«Giancarlo ha sempre parlato in maniera diretta ai giovani – ricorda Paolo Siani –  ed i ragazzi oggi lo riconoscono come un simbolo perché lui continua a parlare alle istituzioni: gli chiede di occuparsi dei più piccoli affinché ogni bambino possa avere un’opportunità». 

Difatti non è solo un caso che il volto di Giancarlo, raffigurato negli anni in milleuno modi diversi dai giovanissimi scolari di Napoli e provincia, sia ancora impresso a fuoco negli sguardi delle nuove generazioni che il 23 settembre del 1985 neanche c’erano.

«Più che un messaggio ai giovani Giancarlo, con il suo sorriso, lascia il vero e proprio amore per la vita: questo portiamo ai giovani quando andiamo nelle scuole, proponendolo come un modello che tutti possono seguire con un piccolo impegno quotidiano di legalità», spiega Geppino Fiorenza, presidente onorario dell'Associazione Giancarlo Siani. 

A presenziare alla cerimonia, rimarcando l’impegno di Giancarlo, sono anche gli esponenti di Libera, della Fondazione Polis, il presidente dell'ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, la presidente della quinta municipalità Clementina Cozzolino, l'ex parlamentare Nando Dalla Chiesa ed il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

«L’impegno e il sacrifico di Giancarlo - spiega il primo cittadino - rappresentano ancora oggi un punto di riferimento, un esempio fondamentale per le nuove generazioni».

Un modello da coltivare in una terra dove a distanza di quasi quaranta anni ancora tanti ragazzi diventano vittime o carnefici di logiche mafiose che continuano a far breccia in quei quartieri, assediati come Fortapasc, dove il male più grande resta sempre lo stesso: l’indifferenza. 

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«La memoria viva è un valore fondamentale – osserva Enrico Tedesco, segretario generale della Fondazione Pol.i.s - ricordare Giancarlo non è semplicemente celebrare la sua uccisione ma fare si che questa figura ancora una volta sia restituita agli onori della cronaca fungendo da esempio a tutti i ragazzi della nostra città troppo spesso inflazionati da esempi negativi». 

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