Igiaba Scego Premio Matilde Serao: lo speciale omaggio in edicola col Mattino, cerimonia in diretta dalle 16.30

Igiaba Scego Premio Matilde Serao: lo speciale omaggio in edicola col Mattino, cerimonia in diretta dalle 16.30
di Antonio Saccone
Venerdì 28 Maggio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 19:04
4 Minuti di Lettura

L'assegnazione del Premio Matilde Serao (edizione 2021) a Igiaba Scego è un modo per celebrare, assieme alla cofondatrice de «Il Mattino», una scrittrice italo-somala che sa coniugare, in procedure inedite ed efficaci, realtà linguistiche e territoriali diverse. Si può senza dubbio indicare in quella che oggi è definita come transculturalità la sua più cospicua insegna. Già vincitrice negli scorsi anni di altri prestigiosi premi (Premio Mondello nel 2011 e Premio Napoli nel 2020) la Scego ha dato vita ad opere originali, consegnate a una comunicazione vivace ed essenziale insieme. A cominciare dal romanzo di esordio, apparso nel 2003 (La nomade che amava Alfred Hitchcock) e proseguendo con Quando nasci è una roulette. Giovani figli di migranti si raccontano (pubblicato nel 2007) e La mia casa è dove sono (del 2010), fino al più recente La linea del colore, per citare solo alcuni dei suoi titoli, ha riversato nella sua scrittura la dimensione di un sincretismo che alimenta non solo il livello tematico (autobiografia, emigrazione, cosmopolitismo, razzismo, casualità delle origini), ben visibile in quei titoli, ma anche i suoni, le parole costitutive del ritmo delle sue narrazioni. 

Cosa unisce Igiaba Scego a Matilde Serao? Si può stabilire tra di loro un ideale filo di congiunzione, distinto, ovviamente, quello che le differenze storico-culturali impongono di distinguere? Innanzitutto anche l'autrice del Ventre di Napoli nasce fuori d'Italia, in Grecia, a Patrasso.

Entrambe sono, oltre che scrittrici, giornaliste di rango. Certo possono, questi rilievi, apparire aspetti di superficie, riguardanti una pura analogia biografia. Ma se si scruta con attenzione la fisionomia della Serao, la sua capacità di riprospettare le inquadrature della società e del costume non è un azzardo rinvenirne echi nell'operosità della Scego, singolare narratrice e acuta cronista di un fenomeno ormai imponente come quello segnato dalla presenza drammatica dei migranti nella realtà italiana (in quest'ambito è da menzionare Africana. Raccontare il Continente al di là degli stereotipi in uscita in questi giorni per Feltrinelli: anche qui l'eloquenza del titolo è estremamente significativa di un modo nuovo di guardare, percepire ed esprimere le veloci e drammatiche trasformazioni dei nostri giorni). Si ricordi, peraltro, che la copiosa vena narrativa della Serao si estende anche e di frequente sui gradi infimi della scala sociale, sulla miseria popolare: testimonianza dell'attenzione, penetrante come un laser, rivolta alle questioni cruciali della più bruciante contemporaneità. La vivace, pungente intraprendenza dimostrata in particolare nei suoi eterodossi reportage dalla Serao, donna e artista audace, la sua scrittura accesa e fervida possono essere indicate come modello per un'intellettuale, certo diversa ma non meno intrepida e coraggiosa come la Scego. Quando si parla della Serao non si può non mettere in primo piano l'implacabile e sarcastica polemista del Ventre di Napoli, l'invettiva con cui la reporter illumina i vistosi strappi presenti nel malioso sipario, che avrebbe dovuto occultare, attraverso l'opera di bonifica edilizia denominata «Risanamento», la tragica miserabilità antropologica e sociale di Napoli. Nelle parole con cui la Serao allestisce il suo straordinario saggio, realismo e grottesca deformazione si convertono reciprocamente. La sua indagine è testimonianza di un giornalismo moderno, capace di narrare' con spregiudicata, stupefacente vigore che non può non essere di richiamo alle modalità compositive e alle inchieste, non meno coinvolgenti, di Igiaba Scego. 

E, poi, il Premio Serao 2021 è per Il Mattino, che questo premio ha inventato, voluto e difeso, fermandosi solo l'anno scorso in pieno lockdown, un'occasione per parlare di ripartenza: la consegna del riconoscimento avverrà oggi, dalle 16.30, in streaming sul sito del quotidiano e la sua pagina Facebook, in diretta dalla sala Tiziano del museo di Capodimonte, non certo una location qualsiasi. Il premio a Igiaba Scego arriverà al termine di un brain storming su come ripartire, in che direzione, come evitare che il Sud subisca nuove e ulteriori penalizzazioni, come comprendere il valore aggiunto di una cultura non classista, come quella che unisce donna Matilde a donna Igiaba. Per farlo nel migliore dei modi, dopo i saluti del presidente del cda e del direttore de «Il Mattino» Massimiliano Capece Minutolo Dal Sasso e Federico Monga, si alterneranno il padrone di casa Sylvain Bellenger, la storica Eva Cantarella, il finanziere-scrittore Guido Maria Brera, il presidente della Biennale Roberto Cicutto, il direttore di Giffoni Experience Claudio Gubitosi, la manager di Google Giorgia Abeltino, la direttrice della Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma Cristiana Collu, l'attore e regista Alessandro Preziosi, gli editori Rosario Esposito La Rossa e Francesco Brioschi e il ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini. Madrina Pina Turco, canzoni dal vivo con Fausta Vetere e Enzo Gragnaniello.

© RIPRODUZIONE RISERVATA