E all'improvviso arriva lei, un angelo d'argento, pelle bianca sotto una cascata di riccioli neri, il volto ravvivato da labbra rosse, catturata dalla musica di Carulli che narra con la sua chitarra. L'orchestra da Camera di Napoli avvolge con la musica napoletana del '700 i fasti della chiesa di Santa Maria dell'Aiuto, per un'ora si ritorna indietro nei secoli tra i violini e il clavicembalo nella sinfonia del «frate innamorato» di Giovan Battista Pergolesi e nella «Ciaccona» di Niccolò Jammelli.
Un concerto per pochi eletti, quanti ne entrano (rispettando le norme anti-Covid) nella chiesetta stretta tra il complesso monumentale di Santa Maria La Nova e la Basilica di San Giovanni Maggiore, nell'omonimo vicolo di Santa Maria dell'Aiuto dove si raccoglievano i napoletani proprio per chiedere una grazia alla Madonna.
Il concerto rientra nel Festival internazionale musicale napoletano del '700 che riempie di cultura partenopea questo dicembre. Applausi ripetuti all'Orchestra da Camera di Napoli con i violini di Mario Dell'Angelo, Daniele Baione, Anna Velichko Stella Ioannou, Eleonora Amato, Vera Anastasi, Ilaria Perna, la viola di Vezio Iorio, il violoncello di Giampaolo Nigro, il contrabbasso di Pasquale Maddaluno, il corno di Simona Amazio, i flauti di Edoardo Ottaiano e Ciro Scala e lo straordinario clavicembalo di Lilly Carafa, nella direzione di Enzo Amato.