Don Antonio Loffredo ammette che «i soldi arretrati sono stati sempre chiesti dalla parte burocratica, ma - sottolinea - dalla parte dei vescovi si è sempre detto che non sono mai stati in discussione.
Rivendichiamo di essere una sperimentazione, abbiamo avuto il permesso di non dare il 50% e speriamo di averlo anche per il futuro, anche perché è chiaro a tutti che se c'è da dare il 50% si fermano alcune guide, che non potrebbero essere più pagate, ma non solo: si bloccherebbero anche i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione, affidati a 15 giovani di Officina dei Talenti onlus, ragazzi con storie particolari che hanno dato il meglio di loro stessi». Impossibile quindi, secondo il parroco del Rione Sanità, un paragone con altre catacombe: «Per loro quelle di San Callisto sono un modello, ma lì c'è un apporto enorme del volontariato e dare il 50% al Vaticano non è un problema. Noi abbiamo scelto la strada della cooperazione, dei giovani. Se si vuole sconfessare la scelta fatta da tutti nel 2008 bisogna farlo nelle sedi opportune, cambiare il protocollo e dire chiaramente che ci siamo sbagliati tutti a fare questa sperimentazione, a togliere le catacombe dal degrado nel quale versavano», conclude.