«Look-down», al Plebiscito il feto di Jago: un invito a occuparsi dei più fragili

«Look-down», al Plebiscito il feto di Jago: un invito a occuparsi dei più fragili
di Giuliana Covella
Giovedì 5 Novembre 2020, 10:32 - Ultimo agg. 19:51
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Un feto, rannicchiato su se stesso e incatenato, sul sagrato illuminato della basilica di San Francesco di Paola nella piazza simbolo di Napoli. Così Jago, giovane artista di fama internazionale da poco trapiantato da New York al Rione Sanità, ha voluto rappresentare la nuova fase di emergenza «abbandonando» in piazza del Plebiscito la sua opera in marmo dal titolo «Look-down - Guarda in basso».

 

Una scelta che ha il sapore della provocazione a poche ore dal nuovo Dpcm che vede la Campania zona gialla (non più arancione dunque, come era inizialmente previsto, a dispetto degli oltre quattromila contagi registrati ieri nella nostra regione).

Così l’arte, ancora una volta, riesce a rispecchiare le paure, le ansie e l’isolamento fisico e psicologico in cui si trova in questo momento l’essere umano.

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Ma qual è il significato della scultura di Jago? «Andatelo a chiedere a tutti quelli che, in questo momento, sono stati lasciati incatenati nella loro condizione - spiega l’artista - “Look-down” è un invito a “guardare in basso” ai problemi che affliggono la società e alla paura di una situazione di povertà diffusa che si prospetta essere molto preoccupante, soprattutto per i più fragili». Dopo aver donato alla chiesa di San Severo a Capodimonte «Il figlio velato» (un omaggio al Cristo velato della Cappella Sansevero) Jago è tornato di recente al Rione Sanità grazie a padre Antonio Loffredo, che gli ha permesso di realizzare nella chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi il suo laboratorio artistico per i giovani, dove ha forgiato un’originale e suggestiva «Pietà» in versione maschile, che ha già calamitato l’attenzione dei tanti visitatori che hanno potuto ammirarla nelle scorse settimane. 

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