Libra: «Napoli e la Campania
non sono Terra dei fuochi e Gomorra»

Il cantautore Luigi Libra
Il cantautore Luigi Libra
di Antonio Folle
Martedì 23 Aprile 2019, 15:37
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Comincia con un appello a Roberto Saviano l'intervista a Luigi Libra, cantautore napoletano classe 1975, ambasciatore della Canzone Napoletana nel Mondo dal 2016 e autore dell'album "Terra Viva", un progetto musicale nato per ridare dignità alle terre della ormai ex Campania Felix. L'invito rivolto allo scrittore autore di Gomorra è quello di non mostrare solo i volti "gomorreschi" di Napoli e della Campania, ma di usare la popolarità acquisita con i suoi libri che parlano di criminalità per far emergere le tante belle realtà che esistono su un territorio che ha ancora tanto da dare. 
 


«Direi di andarci piano con le etichette e le generalizzazioni - spiega Luigi Libra - la Campania non è solo Terra dei fuochi o malaterra, e Napoli non è solo Gomorra. C'è tanto altro e mi auguro che un giorno anche Roberto Saviano se ne accorga e cominci a parlare delle tante ricchezze di questa terra che è sopratutto terra viva. Non facciamo di tutt'erba un fascio - l'appello del cantante - noi possiamo dire, dare e fare tantissimo. Ricordiamoci di essere soprattutto napoletani e campani e cominciamo ad amarci e ad amare di più la nostra terra». 

E Libra sceglie proprio una azienda agricola nel territorio di Giugliano come esempio virtuoso di aziende che nascono, crescono e fanno buona agricoltura su territori devastati dalla mano crudele della criminalità, ma dove esistono ancora tantissimi esempi positivi: «Secondo alcuni Giugliano è tutta Terra dei fuochi - prosegue il cantautore partenopeo - e invece ci sono tante eccellenze che lavorano ogni giorno per risollevare il nome della nostra regione e che rappresentano un esempio positivo da contrapporre ai tanti esempi negativi che ci vengono mostrati. A Napoli e in Campania ci sono tanti imprenditori che lavorano onestamente, seriamente e soprattutto con amore per la propria terra. Sarebbe bello che venissero fuori più storie come questa».

Luigi Libra ha poi ripercorso le tappe della sua carriera, cominciata a 15 anni, che lo hanno portato a una lunghissima collaborazione in Rai con Paolo Limiti - scomparso circa due anni fa - a cui ha dedicato un brano nel suo ultimo album. Il suo primo grande successo arriva nel 1999, con la partecipazione alla seconda edizione del Festival di Napoli su Rete 4, trasmissione televisiva che ha aperto a Luigi Libra le prime "porte" importanti. «Paolo per me è stato un mentore - racconta - è stato lui a notarmi e a farmi muovere i primi passi in Rai e a darmi tanti buoni consigli all'inizio della mia carriera. Con Limiti ho collaborato anche per la realizzazione del brano "Ddoje Parole", canzone che ha vinto il premio della critica del Festival di Napoli nel 2001. Nella televisione italiana di oggi si sente forte la mancanza di uomo di classe come Paolo». Poi il grande successo dell'album "Napoli Duets", un omaggio alla canzone classica napoletana rivisitata con sonorità anni '50 che ha spopolato anche sui social. Fino all'approdo a temi difficili come quelli legati alla Terra dei fuochi.

Da buon napoletano, però, nonostante le tappe della sua carriera - di cui ha da poco celebrato i 25 anni - lo abbiano portato in giro per il mondo, Luigi Libra non ha mai reciso i contatti con la sua città natale. Una città che, come racconta lo stesso cantautore, è troppo spesso "stuprata" dalla mano dell'uomo. «Se dovessi declinare al maschile direi che Napoli è mio fratello, al femminile mia sorella - prosegue il cantante - una città con la quale tutti dovrebbero fare l'amore ma che, purtroppo, oggi troppo spesso viene stuprata da quelli che dovrebbero amarla. Napoli è una città molto importante per l'Italia, ma soprattutto una città molto importante per quella che rappresenta. Per questo andrebbe tutelata molto di più da chi dice di amarla a chiacchiere ma poi, in sostanza, fa poco o nulla».

Poi i progetti per il futuro. L'album Terra Viva, infatti, nei prossimi mesi si trasformerà in un film-documentario che racconterà la storia e le storie di una terra ancora viva e vitale nonostante i brutali attentati che ha subito. «Terra Viva diventerà presto un film-documentario, con un cast d'eccezione, per far vedere veramente la nostra regione che cos'è e soprattutto che cosa fa. Il progetto è già in fase avanzata - rivela Luigi Libra - mancano solo gli ultimissimi ritocchi e poi partiremo con quello che non vuole essere un atto di protesta o una contrapposizione a Saviano e Gomorra, ma semplicemente un atto d'amore verso la terra che ci ha dato la vita e a cui tutti dovremmo dedicare un pezzetto della nostra vita».
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