Maradona, venerdì in edicola il libro omaggio del Mattino: «Diego e noi»

Maradona, venerdì in edicola il libro omaggio del Mattino: «Diego e noi»
di Francesco De Luca
Martedì 8 Dicembre 2020, 12:00 - Ultimo agg. 10 Dicembre, 07:01
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È un pezzo della nostra vita che è andato via. Anzi, no. Maradona sarà qui per sempre. Diego e noi, un rapporto che è cominciato il 30 giugno di trentasei anni fa e andrà oltre la tragica fine del Capitano degli scudetti e della Coppa Uefa. Diego e noi è il titolo del libro che Il Mattino dedica all'ultimo re di Napoli, allegato gratuitamente al quotidiano in edicola venerdì 11 dicembre. Un omaggio a Maradona e un regalo ai nostri lettori per ricordare tutta la sua storia - una storia molto napoletana anche se indossò la maglia azzurra per l'ultima volta quasi trent'anni fa - e raccontare anche i giorni del dolore, attraverso le manifestazioni spontanee avvenute in più punti della città - la città di Diego - e al San Paolo, dove i giocatori di questo Napoli indossarono tutti la maglia numero 10 prima di affrontare il Rijeka in Europa League. Una divisa con i colori della Seleccion argentina che Diego portò il 29 giugno 1986 in cima al mondo.

Ad arricchire il volume di 144 pagine Diego e noi ci sono due opere: il disegno di Ernesto Tatafiore e la egloga in napoletano barocco di Roberto De Simone.

Due maestri, due uomini d'arte, hanno voluto così ricordare il genio del calcio, diventato subito la bandiera del Napoli perché si lanciò in campo con grande passione per far vincere quella squadra che aveva vissuto di illusioni e delusioni per sessant'anni. Maradona amava gli artisti napoletani. Pino Daniele e Massimo Troisi erano suoi amici; al maestro Sergio Bruni - come ricorda Federico Vacalebre nel libro che sarà regalato venerdì ai lettori del Mattino - confidò quanto amasse la sua canzone Carmela.

Eroe non solo calcistico, Maradona può essere descritto sotto più punti di vista, come fanno nel libro Diego e noi - introduzione del direttore de Il Mattino Federico Monga - lo scrittore e regista Ruggero Cappuccio, l'attore Vincenzo Salemme e il cantante Massimo Ranieri. Sono uomini di cultura e di spettacolo e sanno che nel racconto di Napoli non si può prescindere da Maradona, da quanto ha dato sul piano sportivo e dalle emozioni che ha regalato. Commosso è il ricordo di Ciro Ferrara, l'unico azzurro ad aver giocato sette anni con lui. Diego lo premiò il 5 luglio dell'84 sul prato del San Paolo, quel 17enne aveva vinto lo scudetto con la formazione Allievi: ne avrebbero conquistati insieme due, nell'87 e nel 90 al San Paolo, adesso diventato Stadio Diego Armando Maradona. 

 

Diego e noi. Anche noi de Il Mattino, che dall'archivio abbiamo tirato fuori gli articoli più importanti e le foto più belle dei sette anni di Maradona a Napoli, andando oltre il suo tempo da calciatore perché lui, da vecchio e caro amico, è tornato qui spesso. Le ultime occasioni nel 2017, quando vi furono l'evento organizzato al San Carlo da Alessandro Siani e la consegna della cittadinanza onoraria a palazzo San Giacomo. Le testimonianze del passato si intrecciano con l'analisi che oggi si può fare di quel fenomeno attraverso i commenti delle firme del Mattino - Marco Ciriello, Titta Fiore, Federico Vacalebre e i tweet di Anna Trieste - e gli articoli pubblicati nei giorni successivi alla morte del Campione, una tragedia che ha scosso il mondo.

Appuntamento ai lettori venerdì in edicola con Diego e noi, libro in omaggio con la copia de Il Mattino. E sempre venerdì, dalle ore 18, sul Mattino.it ci sarà un forum dedicato a Maradona con ospiti di eccezione. 

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