Se Londra ha le strisce pedonali ad Abbey Road che ricordano l'album dei Beatles, Napoli risponde con il quartier generale della Marina Militare casa della fortunata fiction Rai "Mare Fuori". La processione comincia presto: di prima mattina nei giorni di carnevale, oppure nel pomeriggio a scuole chiuse. Una fotografia, un messaggio, un selfie e via. I muretti esterni al sito militare sono pieni di dediche: Edoardo, Massimiliano, Carmine, Rosa, Carolina. I nomi reali e quelli della finzione si mischiano in un insieme di cuori, dichiarazioni d'amore eterno, appuntamenti, numeri di telefono. Testimonianze di essere passati. Tutti pazzi per "Mare Fuori"; tutti pazzi per quanto accade all'interno del quartier generale militare.
Un carcere nella fiction, una fortezza inespugnabile per i fan. «Il pellegrinaggio - racconta il comandante del quartier generale della Marina Militare di Napoli, Aniello Cuciniello - è cominciato con la seconda serie, quando è sbarcata su Netflix. Al mattino l'ingresso degli attori è tranquillo, al pomeriggio sono in centinaia all'esterno della base. Per quanto ci riguarda la passione dei fan non crea problemi ma è innegabile che la confusione li crea eccome».
Regole stringenti da parte della produzione. La base vive secondo le sue regole in determinate aree, gli attori in un'altra. Ci si incrocia ma tutti con il dovuto rispetto. «Qualcuno un autografo l'ha strappato - continua Cuciniello - ma è ovvio che non è consentito l'ingresso a parenti o amici altrimenti si creerebbe una situazione ingestibile». Caffé con gli attori? Sigaretta e chiacchierata? «Certo che si. Ormai è come se fossero diventati dipendenti dell'arma. Marinai adottivi». Non ci sono raccomandazioni che tengano per entrare in base. «Quelli che ci preoccupano non sono i ragazzini amanti della fiction ma gli scugnizzi di Santa Lucia che si tuffano dagli scogli e possono farsi male». Il pellegrinaggio è lento e costante. In base al momento non si sta girando. Se ne parla a metà maggio per oltre quattro mesi di lavoro: preparazione, scene filmate e smontaggio. I gruppi Facebook, Instagram e le stories degli stessi attori avvertono della presenza di Carmine e compagni. Il resto lo fanno i social.
Martedì appuntamento alle 15 al Maschio Angioino. Nell'ambito del convegno "Gioventù Sospesa" , gli attori Giovanna Sannino (Carmela), Antonio D'Aquino (Milos), Gaetano Migliaccio (Salvo), Agostino Chiummariello (Gennaro) interverranno per portare la loro testimonianza. Chi opera in base è Stefano Lanfranco, nell'ambito di un accordo con la Marina Militare, che con i suoi "Scugnizzi a vela" ha in qualche modo ispirato gli sceneggiatori di Mare Fuori. Sono ragazzi in messa alla prova che restaurano vecchie imbarcazioni della Marina Militare. Una di queste, Elisabeth, è stata protagonista di una puntata. Tornati a terra ci sentivamo delle star. Dalla banchina applaudivano ed urlavano racconta Lanfranco. Poi c'è chi schizza con un motorino al Molosiglio: «Comandante urla». Ma non è per Cuciniello. Il comandante è Carmine Recano, Massimo nella serie. Appuntamento a maggio per girare la quarta serie.