Maurizio De Giovanni, cuore matto: tutta l’Italia tifa per lui dopo l'infarto

Maurizio De Giovanni, cuore matto: tutta l’Italia tifa per lui dopo l'infarto
di Ugo Cundari
Mercoledì 13 Luglio 2022, 23:58 - Ultimo agg. 14 Luglio, 16:52
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Difficile spiegare comme fa ‘o core, o meglio, in questo caso, l’evolversi inaspettato del L’equazione del cuore (coma da titolo del suo romanzo, non seriale, per Mondadori uscito pochi mesi fa) di Maurizio De Giovanni, 64 anni, che martedì notte, nella sua Napoli, ha accusato un infarto, o più tecnicamente una «sindrome coronarica acuta». Portato al Cardarelli dalla compagna Paola Egiziano, è stato operato d’urgenza per un intervento di angioplastica e da ieri è in terapia intensiva. 

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I medici già lo ritengono fuori pericolo e nel primo bollettino diffuso da Ciro Mauro, il primario di cardiologia che l’ha operato, si dice che «le condizioni cliniche sono stabili». Oggi, probabilmente, un altro bollettino medico fornirà maggiori particolari su eventuali nuovi sviluppi. 
Di sicuro l’infaticabile Maurizio - bestsellerista dei record in libreria ma non solo viste le serie televisive, i film, gli spettacoli teatrali tratti dai suoi libri o scritti per l’occasione - dovrà concedersi un lungo periodo di riposo e riabilitazione. 
In occasione dell’uscita del suo ultimo romanzo Un volo per Sara (Rizzoli), De Giovanni aveva iniziato il suo solito, generosissimo, tour de force di presentazioni. In una ventina di giorni, tra fine giugno e domenica scorsa, era stato da Ascoli Piceno a Varese, da Salerno a Roma, da Firenze a Pisa, dalla località marchigiana di Porto San Giorgio a Como. In qualche occasione aveva tenuto anche due presentazioni concentrate in poche ore. E poi, negli stessi giorni, un minitour campano, ma non meno faticoso perché si è trattato quasi sempre di incontri serali, da Vico Equense a Positano, da Sant’Arpino a Sorrento, per non parlare delle decine di tappe tra Napoli e provincia. Ieri avrebbe dovuto essere a San Sebastiano al Vesuvio in compagnia del sassofono dell’amico e collaboratore Marco Zurzolo, venerdì a Biella e sabato a Camogli in provincia di Genova, e poi Foggia e Nocera. 
Tra gli eventi programmati, e adesso ovviamente tutti annullati, c’erano altre tredici tappe a luglio e diciassette ad agosto tra Venezia, Ancona, Bisceglie, Trento, Bolzano.

Di sicuro con il passare dei giorni gli inviti sarebbero aumentati e Maurizio avrebbe continuato ad andarsene in giro per l’Italia a prendere aerei e taxi, dormire in albergo, mangiare fuori, tirare tardi la notte, la mattina dopo ripartire, almeno fino ai primi di settembre, quando probabilmente si sarebbe ritirato per scrivere il suo quarto romanzo dell’anno, e un’infinità di articoli, racconti, interventi, soggetti e dialoghi per il teatro, il cinema, i fumetti, prefazioni, introduzioni e presentazioni da mettere nelle antologie di Natale. 

Appena diffusa la notizia dell’infarto, De Giovanni è stato raggiunto sulle sue pagine social da centinaia di messaggi di affetto da parte dei suoi fan, qualcuno anche ironico, come quello: «Non fare scherzi o ti preparo una pastiera con la pasta frolla surgelata». 
Ieri mattina, il primo a fargli gli auguri è stato il senatore e giornalista Sandro Ruotolo, su Twitter: «Forza Maurizio! Maestro e fratello. L’infarto ti ha colpito nella notte e ora devi riposare e rimetterti in piedi presto. Sei una persona speciale. Ti vogliamo bene». Il ministro della Salute Roberto Speranza si è unito, usando sempre lo stesso mezzo, agli auguri di rapida e piena guarigione. Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, ancora su Twitter, ha pubblicato una foto insieme al creatore, tra gli altri, dei Bastardi di Pizzofalcone, del commissario Ricciardi e di Mina Settembre, e ha scritto: «Riprenditi presto, ti vogliamo più forte di prima. Napoli fa il tifo per te». «Forza, rimettiti presto» il messaggio del presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico. Tra gli attori, Gianfranco Gallo ha scritto: «Maurizio che mi prendi in braccio invece di abbracciarmi, grosso come sei, io ti voglio bene da tempi non sospetti. Abbiamo il primo appuntamento di lavoro insieme, dopo circa 15 anni di conoscenza prima e amicizia poi. Io salto, tu prendimi sempre». 

Colpisce, però, sui social, soprattutto l’affetto dei «non vip», delle persone normali: con quanti di loro Maurizio si era fatto scattare un selfie, aveva discusso di libri suoi e non, di Pino Daniele (un altro «cuore matto»), di Cavani, di Koulibaly, di Maradona, del Napoli e di Napoli... De Giovanni è un intellettuale mai snob, democratico, giallista ma non solo, appassionato della canzone napoletana: solo qualche sera fa ha discusso con Elisabetta Sgarbi di un progetto dedicato a Vincenzino Russo, l’autore di classici della canzone come «Maria Mari’» e «I’ te vurria vasà».
E colpisce persino di più rileggere i pensieri che Maurizio, dopo la morte della madre due anni fa, aveva dedicato al cuore, il muscolo che l’ha tradito e che hai voglia a prevederne i cambiamenti come un’operazione matematica o un’equazione, perché sarà sempre incontrollabile. Scriveva: «Un cuore spezzato. Non è solo brutto, un cuore spezzato. Per prima cosa, un cuore spezzato ti ricorda la ragione per la quale è spezzato. Così da non pentirti di non pensare ad altro, così da assolverti dalla colpa di soffrire, perché un cuore spezzato è una cosa spaventosa e magnifica, perché dove prima c’era un muscolo rosso e involontario che pulsava ritmico adesso ci sono mille piccoli frammenti irregolari per forma e dimensione, che nessuno saprebbe rimettere insieme». 
Forza Maurizio, ricomponi ancora una volta i frammenti del tuo immenso cuore, facciamo tutti il tifo per te.
 

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