La settimana si apre all’insegna di un grande riconoscimento accademico che conferisce al noto scrittore napoletano, Maurizio de Giovanni, una laurea ad honorem in Filologia moderna. Una cerimonia - svolta in corso Umberto I nell’Aula Magna Storica della Federico II e trasmessa anche in diretta YouTube - che ha messo in risalto le qualità ed i valori di de Giovanni, meriti illuminati direttamente da Matteo Lorito, rettore della Federico II di Napoli, e da Andrea Mazzucchi, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici della dell’Università federiciana.
De Giovanni è diventato un autentico protagonista della nostra vita culturale, ha reso di nuovo popolare la letteratura, riuscendo ad avvicinare anche i giovani alla lettura: «Questa laurea honoris causa è un modo bellissimo per ripartire dopo il Covid - commenta Matteo Lorito - quindi noi oggi riconosciamo il valore di un grande interprete della complessità della nostra affascinante città, ma anche un autore, uno scrittore, che è stato capace di avvicinare i giovani alla letteratura».
La laudatio academica - enunciata da Pasquale Sabbatino, professore di Letteratura italiana della Federico II - che - tra le innumerevoli qualità - è stata seguita dalla Lectio Magistralis dello scrittore che ha condiviso il suo pensiero sulla posizione e le responsabilità che ruotano intorno a questo ruolo professionale: «Il narratore dovrebbe avere l'umiltà di non raccontare se stesso, ma di raccontare quello che vede». Maurizio de Giovanni è riuscito ad eccellere con le sue opere letterarie, diventando così lo scrittore simbolo della città di Napoli: «Essere un esempio di narratore contemporaneo è indice di un'apertura forte dell'università nei confronti della città e di questo sono molto fiero.
Così Maurizio inserisce anche la categoria dei registi - citando Paolo Sorrentino e Mario Martone - nell'insieme dei narratori contemporanei perché sostiene con fermezza che anche il cinema è un'altra chiave di lettura per raccontare e far conoscere questa città: «Dobbiamo essere consapevoli di vivere in una sorta di giardino dell'Eden, dal punto di vista delle storie, proprio per le problematiche sociali e le ferite della città». Quando gli è stato chiesto a chi dedica questo riconoscimento, de Giovanni ha risposto: «A mia madre. Lei ha raccontato storie da quando sono nato, mi ha insegnato a vivere raccontando storie». Una laurea honoris causa che gli riconosce la lode di rappresentare il narratore di questa città, una città che riesce sempre a sorprendere, una Napoli che può essere letta da infinite prospettive, e punti di vista, anche contrapposti tra loro. Ma de Giovanni ci tiene a riconoscere anche il grande valore del lettore che, attraverso una lettura attiva e un lavoro di immaginazione, dà forma e colore alle sue opere letterarie.