Morto Piantanida, l’Ammiraglio più longevo d’Italia: dalla guerra alla Vespucci la sua lunga rotta

Morto Piantanida, l’Ammiraglio più longevo d’Italia: dalla guerra alla Vespucci la sua lunga rotta
di Aniello Sammarco
Lunedì 11 Luglio 2022, 11:27
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«Otto alla banda. Onori militari. Salpa l'ancora, il mare è calmo, la rotta è tracciata. Buon vento papà per l'ultimo viaggio». È il commovente addio a Sergio Piantanida del figlio Silvio, parole postate sul suo profilo Facebook. Piantanida si è spento a quasi 101 anni (li avrebbe compiuti il prossimo novembre) nella sua casa di via Enrico De Nicola, a Torre del Greco, dove aveva deciso di vivere dopo essere stato comandante della sua Capitaneria di Porto. A pochi chilometri di distanza, a Castellammare di Stabia, quando era stato vicecomandante della locale Capitaneria, aveva conosciuto quella che sarebbe poi diventata la seconda moglie, Cristina Cormun, storica imprenditrice del settore della moda, titolare di attività commerciali nella città delle terme e promotrice di eventi e manifestazioni, scomparsa nel 2009. Proprio a Castellammare si svolgeranno i funerali di Piantanida, il marinaio più longevo d'Italia: le esequie sono programmate per questa mattina alla 11 nella concattedrale della Santissima Maria Assunta e San Catello in piazza Papa Giovanni XXIII e saranno svolte con tutti gli onori - picchetto d'onore, sciabole sguainate e otto fischi alla banda - per l'ammiraglio ispettore che in passato aveva ricoperto incarichi di prestigio anche a Roma, dove era stato capo di gabinetto al ministero della Difesa, e che è stato nominato prima commendatore e poi, il 2 giugno del 1992, grande ufficiale dell'ordine al merito della Repubblica Italiana su proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Nato a Livorno nel 1921, Piantanida entrò in Accademia a 19 anni. L'anno dopo venne inviato in guerra a bordo del Lince, la nave corvetta che verrà salvata dall'affondamento proprio per la felice intuizione di Piantanida e degli altri ufficiali presenti a bordo (un aspetto importante che valse al giovane marinaio toscano e ai suoi colleghi la medaglia d'argento al valor militare): colpita da un missile partito da un sommergibile inglese nella battaglia di Cefalonia, l'imbarcazione fu fatta arenare, evitandone in questo modo l'affondamento. Nel corso degli anni Piantanida ricevette diversi incarichi di Stato Maggiore, fino a diventare ufficiale governativo. Nel 1956 diventò ufficiale, insegnando all'Accademia di Livorno e passando poi, con il ruolo di ufficiale di rotta, sull'Amerigo Vespucci, la nave scuola per l'addestramento degli allievi ufficiali. Con la Vespucci girerà il mondo e accrescerà in questo modo il proprio bagaglio di esperienze.

La sua seconda vita professionale, Sergio Piantanida inizia a viverla quando dalla Marina Militare passa al Corpo delle Capitanerie di Porto.

Il primo incarico è proprio quello di vicecomandante della Capitaneria stabiese. A Torre del Greco, la città dove poi con Cristina Cormun e i due figli che nasceranno da quella unione sceglierà di vivere fino al resto dei suoi giorni, il primo ruolo da comandante della Capitaneria, al quale seguirà il ruolo di maggiore responsabilità a Salerno. Promosso direttore marittimo, l'ufficiale guiderà i distretti di Palermo e Trieste, prima di diventare direttore a Napoli, dal primo maggio del 1983, con il ruolo di contrammiraglio. Qui andrà in pensione, il 3 novembre del 1984, con il grado di ammiraglio ispettore. Una carriera straordinaria e un'esperienza importante (è stato anche comandante del nord adriatico a Trieste, comandante del sud Tirreno e ispettore capo delle Capitanerie di porto nella Capitale), abbinata a un carattere gioviale e soprattutto sempre disponibile, vengono sottolineati da chi ha avuto il piacere di conoscerlo: «Ricordo con piacere i momenti trascorsi insieme afferma il comandante in pensione della Marina Mercantile per le navi della Grimaldi, Achille Pomposo e la sua straordinaria disponibilità. Ricordo la sua amicizia con l'ammiraglio Giampaolo Di Paola, che sarebbe poi diventato ministro della Difesa con il governo Monti». Piantanida non ha mai fatto mistero dell'amicizia personale con il presidente del consiglio e della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (i genitori dei due erano titolari di attività commerciali lungo le stessa strada). A portare il cordoglio della direzione marittima di Napoli è stato ieri è stato l'ammiraglio Pietro Vella. Solidarietà e vicinanza ai familiari di Piantanida sono state espresse anche dalla scuola di formazione politica Università Gaetano Filangieri.

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