Napoli, morto Umberto Pintore: ultimo artista del neon multicolore

A Napoli la sua opera più famosa è il vortice blu stellare e ammaliante di Mario Merz

Umberto Pintore nella foto di Peppe Esposito
Umberto Pintore nella foto di Peppe Esposito
di Giorgia Verna
Venerdì 27 Gennaio 2023, 16:23 - Ultimo agg. 28 Gennaio, 08:27
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Ci lascia un pezzo di storia di Napoli. Addio a Umberto Pintore, ultimo artista del neon multicolore, Prometeo postmoderno che da anni praticava questa incredibile arte di, come si definiva lui, “sagomatore di lettere luminose”.

Nato nel 1934, originario della riviera di Chiaia, ha ispirato scrittori come Erri De Luca per il noto personaggio di Don Rafaniello nel romanzo “Montedidio”. Negli ultimi mesi era stato ricoverato per una brutta caduta - non avendo più suoe notizie in città si era diffusa l'erronea voce di una sua dipartita - poi il ritorno a casa e il peggioramento del suo stato di salute, fino alla morte due giorni fa. 

La carriera di Umberto Pintore

Umberto Pintore non incontrò subito la passione per il neon multicolore. Faceva l’ottico a Napoli quando il fratello Renato lo accompagnò in una fabbrica di insegne luminose, aveva solo 18 anni. «Fu amore a prima vista», diceva Pintore. Dal 1970 aveva un piccolo laboratorio in via Egiziaca a Pizzofalcone conosciuto e amato da molti napoletani e guide turistiche che accopagnavano i visitatori a conoscere questo orgoglio tutto partenopeo. 

Pintore raccontava che la sua era un'arte nata più di 150 anni fa, in Cina. Un lavoro difficile, miscuglio tra creatività e dedizione. Passava le sue lunghe giornate piegato sui suoi lavori, che creava solo guardando il disegno, tanto che nell'ultimo periodo gli era nata una piccola gobba

Pintore ha viaggiato in tutto il mondo anche per le mostre di sua moglie, la pittrice Consilia Pellegrino. Braccio destro di artisti internazionali come Lia Rumma, Joseph Kosuth: loro disegnavano e lui eseguiva 

I suoi lavori sono delle vere e proprie opere d'arte. In un video di @casa.bello racconta che aveva creato la croce al neon della farmacia di fronte al suo negozio: «Ha funzionato per 37 anni, senza mai perdere un pezzo, senza mai smettere di funzionare». 

A Napoli la sua opera più famosa è il vortice blu stellare e ammaliante di Mario Merz sul soffitto della stazione della metropolitana di Piazza Vanvitelli.

Dopo una caduta qualche mese fa, venne ricoverato in ospedale per una rottura al femore.

Oggi la sua magica bottega resta vuota e Napoli perde un pezzetto di storia, ma che verrà sempre ricordato nei cuori e nelle menti dei turisti e dei suoi napoletani. 

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