Giancarlo Siani, le lettere dei ragazzi: «Sei il nostro maestro di vita»

Giancarlo Siani, le lettere dei ragazzi: «Sei il nostro maestro di vita»
di Geppino Fiorenza *
Domenica 22 Settembre 2019, 08:30 - Ultimo agg. 14:01
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«Gli studenti colsero la portata dell'esempio venuto da uno di loro: non un eroe, ma un ragazzo che aveva fatto le cose giuste con semplicità, senza piegarsi», scrive Pietro Gargano sul Mattino. E viene alla mente Luigi Vicinanza che ricordava dalle colonne dell'Unità dell'ottobre 1985: «Solo gli studenti ricordano Giancarlo e chiedono verità». Sono passati 34 anni e sono ancora gli studenti a pensare e scrivere le cose più belle sul quel ragazzo che hanno conosciuto leggendo i suoi articoli, vedendo il film di Marco Risi, i lavori teatrali, ma grazie soprattutto allo straordinario lavoro portato avanti, negli anni, dagli insegnanti in tutti gli istituti di ogni ordine e grado, dalle elementari alle superiori. Ne abbiamo incontrati, Paolo ed io a centinaia in questi anni. Dunque senza retorica si è affermato il valore della memoria e dell'impegno. Il dolore non passa, ma un pizzico di orgoglio ce lo possiamo permettere se ancora oggi gli scrivono lettere e riflessioni da tante scuole, come rivolgendosi ad un coetaneo contemporaneo. E gi studenti anticamorra ne festeggiano il compleanno.
 
Quest'anno, grazie alla circolare diffusa dal direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Luisa Franzese ed alle iniziative dentro Scuola Viva, promossa dall'assessore Lucia Fortini, 18 scuole hanno inviato i loro lavori che premieremo lunedì 23, facendo dialogare gli studenti con gli autori dei libri che riceveranno il Premio Siani 2019, XVI edizione. Oltre 150 lettere che pubblicheremo nel secondo volume dal titolo Caro Giancarlo.... C'è chi lo saluta in francese, vestendo i panni della sua Mehari, come i ragazzi della media San Giovanni Bosco di Trentola Ducenta; chi, partendo dalle tematiche dei suoi articoli, fa una vera e propria inchiesta con confronti a livello europeo, dal liceo Gatto di Agropoli; chi gli racconta i problemi della propria terra. In tanti vogliono seguire il suo esempio di giornalista.

«Quando ho ascoltato la tua storia, insomma la tua vita, ho provato un certo amore per la legalità», scrive Patty della Miraglia-Sogliano. «Andammo insieme in libreria e mio padre mi comprò un libro dal titolo Giancarlo Siani, bambino che vivrà per sempre dedicato proprio a te», dice Teresa, della De Amicis, che ne voleva sapere di più, dopo averne parlato in classe. «L'anno scorso abbiamo vissuto un grande giorno di emozione e festa perché la nostra scuola primaria dell'I.C. Fiorentino di Battipaglia, è stata intitolata a te», segnala la VC. «Non credo si possa parlare di camorra senza nominarti, senza pensare a tutte le azioni fatte da te. Penso sia strettamente necessario darsi da fare per migliorare la qualità della loro vita, ad esempio di tutti quei bambini che vivono per strada, che saltano la scuola e che molto probabilmente diventeranno soldati di qualche clan camorristico», Diletta della Merliano Tansillo.

«Mai come ora, c'è bisogno di trovare dei giovani che si facciano portatori dei tuoi stessi valori: onestà, integrità, dedizione. Ci sono stati dei ragazzi che hanno recitato per te, fatto incontri, sfilato», Maddalena della Ferrajolo di Acerra. «Tu avevi l'irrefrenabile bisogno di cercare la verità, la chiave che libera gli uomini dalla prigionia della menzogna: Jo, del Liceo Pitagora-Croce. «Devo confidarti che, leggendo le vostre storie, ho capito che la cultura è alla base dell'evoluzione delle persone», Roberta dell'Istituto Europa. «Altro dovere dei cittadini è quello di non sottrarsi al voto, di far sentire la loro presenza, scegliendo i candidati più onesti, in modo da rendere difficile alla camorra l'elezione dei propri candidati», aggiunge Davide. Ed ecco dal Liceo Villari la delicata testimonianza di una ragazza: «Ti ho conosciuto quando l'unica cosa che sapevo scrivere, forse, era il mio nome ma quando il mio profumo preferito era gia quello della carta di giornale e dell'inchiostro fresco di stampa... Questo perché abbiamo una cosa in comune: un giornalista in famiglia», scrive Raffaella. Grazie, ragazzi.

* Presidente onorario fondazione Siani

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