Napoli, un'asta per “Imbavagliati”: il festival rischia la chiusura

Il 28 novembre nella sede dell’istituto Italiano per gli studi filosofici

Napoli, un'asta per “Imbavagliati”: il festival rischia la chiusura
Napoli, un'asta per “Imbavagliati”: il festival rischia la chiusura
Giovedì 24 Novembre 2022, 18:38
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Il festival per il giornalismo civile rischia la chiusura. Il 28 novembre si terrà un'asta solidale “Imbavagliati”: gli artisti Luciano Ferrara, Marisa Laurito, Sergio Siano, Stefano Renna, Renato Esposito e Giuseppe Klain, metteranno a disposizione le loro opere, per raccogliere fondi a favore del festival. L'evento si svolgerà nella sede dell’istituto Italiano per gli studi filosofici.

Battitori d’asta d’eccezione l'attrice Rosaria De Cicco, l'avvocato Elena Coccia, il presidente consulta immigrati del comune di Napoli Fatou Diako, l'ex operaio della Whirlpool Massimiliano Quintavalle, il giornalista sotto scorta Mimmo Rubio e il segretario Sugc Claudio Silvestri.

Dal 2015 il festival, ideato e diretto da Désirée Klain, è l’unico appuntamento in Italia consacrato alla tutela della libertà di stampa e di parola in Italia e nel mondo, che porta a Napoli quei giornalisti che hanno sperimentato il bavaglio della censura e la persecuzione di regimi dittatoriali, ma nonostante questo hanno messo in pericolo la loro vita per poter parlare, raccontare, denunciare.

 

Nelle sette precedenti edizioni, realizzate al Palazzo delle arti di Napoli, lì dove è custodita la Mehari di Giancarlo Siani, simbolo dell’iniziativa, sono stati ospitati più di 200 testimoni da quei paesi in cui fare informazione è rischioso come: Turchia, Iran, Siria, Russia, Ucraina, Cina, Afghanistan, Algeria, Kurdistan, Colombia, Messico. 

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