Napoli, lavori nella Biblioteca Nazionale: così saranno salvati i papiri di Ercolano

Napoli, lavori nella Biblioteca Nazionale: così saranno salvati i papiri di Ercolano
di Maria Pirro
Giovedì 11 Marzo 2021, 00:00 - Ultimo agg. 07:05
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Tornelli all’ingresso, badge, sala esposizioni resa hi-tech, dotata di pc e totem e dedicata ai servizi al pubblico per la consultazione e il prestito dei libri. Via i cataloghi di carta nelle prime stanze. Un impianto di climatizzazione per proteggere i papiri di Ercolano. È la rivoluzione in atto nella Biblioteca nazionale, tra lavori avviati e altri da appaltare. L’intervento, l’intero cantiere, è strettamente legato alla digitalizzazione delle opere che punta a far dialogare sempre più studiosi e archivisti anche da remoto, rendendo accessibile con un clic lo straordinario patrimonio custodito a Palazzo Reale. Nella relazione, presentata qualche giorno fa dal direttore uscente della Biblioteca, Gabriele Capone, sono illustrati i vari progetti e lo stato di avanzamento. Restyling che l’architetto Salvatore Buonomo, subentrato al vertice, non vuole interrompere. Anche se pesano, su tutte le attività, le carenze di personale in organico.

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Uno degli interventi più importanti riguarda un tesoro in gran parte ancora misterioso: i papiri di Ercolano, di valore inestimabile, raccolti al secondo piano. Si tratta della più grande biblioteca del mondo classico pervenuta integra che ha, tuttavia, questa caratteristica: il carbone utilizzato come inchiostro rende difficile decifrare i testi che risalgono fino al III secolo avanti Cristo. Per leggere 500 rotoli sono in campo anche Mellon Foundation e Università del Kentucky. «Ma i ricercatori americani - Fabrizio Diozzi, responsabile dell’Officina dei papiri ercolanesi - avrebbero dovuto arrivare il 9 marzo 2020 a Napoli, il giorno prima è scattato il lockdown.

Ma il progetto è stato rifinanziato quest’anno e il gruppo potrebbe partire in aprile. Pandemia permettendo». Intanto, è stata eseguita l’impermealizzazione della copertura, acquistati i nuovi scaffali, ed è in corso l’adeguamento delle luci e la realizzazione del sistema di climatizzazione e deumidificazione. Il tutto dovrebbe essere ultimato per l’estate. La spesa è di 200mila euro; mentre la riorganizzazione del fondo Fiore è il primo cantiere completato, al costo di 40mila euro, ampliando le sale Lucchesi Palli, al secondo piano. In questa sezione è prevista anche la collocazione dell’archivio personale di Giuseppe Patroni Griffi.

Resta, poi, da rendere esecutivo il progetto, di 1,4 milioni, per l’adeguamento del sistema antincendio nella Biblioteca e nella sezione Brancacciana. E, da definire, la nuova sistemazione delle sale di lettura con servizi informatici. Un altro impegno è quello di riaprire l’ingresso storico della Biblioteca in via Verdi. E i lavori sono in corso anche nella sala Correra e nel salone Carte geografiche (appalto da 120mila euro), così come all’ingresso con tornelli, telecamere e metal detector, totalmente ridisegnato, prevedendo un investimento di 400mila euro. Mostre ed eventi si spostano definitivamente negli appartamenti di Ferdinando II. 

Simonetta Buttò, già direttrice della Biblioteca nazionale, è al vertice dell’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane. Sottolinea l’importanza di integrazione tra spazi reali e virtuali. «Uno degli obiettivi più qualificanti - spiega - per chi gestisce un patrimonio immenso sta proprio nel mettere in campo strategie e strumenti per restituire, in forme nuove, contenuti in grado di stimolare il pensiero critico e accrescere le capacità e le competenze, la formazione personale e professionale di ciascuno di noi», Per questo, Buttò lavora ad “Alphabetica”, il portale a cura dell’Istituto che da giugno prossimo consentirà di accedere a banche dati tramite un unico sistema di navigazione e ricerca, valorizzando il lavoro di cooperazione, e anche l’immenso patrimonio partenopeo. 

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