Napoli capitale della cultura, Manfredi vede Franceschini: sprint sui progetti al palo

Napoli capitale della cultura, Manfredi vede Franceschini: sprint sui progetti al palo
di Valerio Esca
Venerdì 17 Giugno 2022, 07:00 - Ultimo agg. 20:41
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Napoli per due giorni si è trasformata nella culla del Mediterraneo. Un vestito che calza a pennello su una città che nasconde in ogni angolo luoghi d'arte e cultura. Ma dove troppo spesso ha il sopravvento il degrado e l'abbandono. La Conferenza dei ministri della Cultura dei Paesi del Mediterraneo è stata l'occasione non soltanto per costruire da Napoli un ponte per la pace globale, ma anche per affrontare temi e problematiche legate al territorio. È previsto per oggi un faccia a faccia tra il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il ministro della Cultura Dario Franceschini, tra una sessione plenaria e l'altra nel fitto programma della Conferenza. Sul tavolo i dossier sono tanti: dal Museo di Totò al Castel dell'Ovo fino a Palazzo Fuga, con le relative polemiche che accompagnano il possibile trasferimento della biblioteca nazionale all'Albergo dei Poveri.

Una delle urgenze sulle quali spinge il primo cittadino è senz'altro la realizzazione dopo anni di promesse mancate del museo dedicato a Totò. Manfredi e Franceschini hanno cominciato a parlarne prima che l'ex rettore diventasse sindaco. Era il settembre del 2021, in piena campagna elettorale quando il ministro annunciò: «Vogliamo un grande museo e non un piccolo luogo da dedicare a Totò». L'accelerazione c'è stata nelle ultime settimane. Dopo la scomparsa della figlia del Principe della risata, Liliana de Curtis, il primo cittadino tenta lo sprint: «È massimo lo sforzo dell'amministrazione comunale e delle istituzioni nazionali affinché Totò possa avere presto il Museo che merita nel cuore della nostra città».

Adesso bisognerà costruire il percorso per finanziare e sbloccare i fondi affinché il Museo diventi realtà. Bisognerà anche capire la fattibilità di realizzarlo al Monte di Pietà, palazzo storico nel Decumano inferiore, o se, come da volontà della figlia di Totò, a via Santa Maria Antesaecula nella Sanità. 

Apertissima la vicenda che riguarda l'Albergo dei Poveri. Nel luglio scorso, durante una visita istituzionale in città, Franceschini sottolineò come «Palazzo Fuga rappresentasse una grande sfida». Cento milioni sono stati già messi sul tavolo grazie al Recovery e all'impegno del MiC e della ministra del Sud Mara Carfagna. Il progetto sul quale punta il ministro della Cultura è di trasferire la biblioteca nazionale a piazza Carlo III, così da consentire a Palazzo Reale una destinazione total-museale. C'è però un tema relativo ai fondi: 100 milioni non bastano e il titolare del MiC lo sa bene: «Ci stiamo lavorando, è l'inizio - aggiunse il ministro -. È una grande sfida nazionale per il Paese, ma servono ancora più risorse». Insomma, con il Recovery è stato fatto un primo passo e nel giro di pochi mesi dovrebbero essere pubblicati i primi bandi. Ma servirà uno sforzo maggiore da parte del Governo. L'ipotesi di trasferire la biblioteca a Palazzo Fuga non piace però ad alcune associazioni che sono scese in piazza Municipio ieri per dire «no al trasloco». 

 

L'elenco degli interventi da compiere sul Castello è infinito e per rimetterlo a nuovo servono complessivamente 8 milioni di euro. Fondi tra l'altro già stanziati nel Piano di sviluppo e coesione per la città di Napoli, che ha finanziato il progetto di riqualificazione e valorizzazione di Castel dell'Ovo nel 2020. L'obiettivo finale è rendere il Castello un centro di eccellenza culturale, ma per il momento si continuano a rincorrere le emergenze. «Napoli torna centrale, per la sua posizione geopolitica ed una rinnovata capacità di attrarre investimenti e favorire incroci culturali, anche grazie alla scelta del ministro della Cultura Dario Franceschini di convocare qui la Conferenza dei ministri della cultura» ha sottolineato Manfredi. Un plauso arriva anche dall'eurodeputato del Pd, Andrea Cozzolino, che parla di «un'iniziativa meritoria e condivisibile» e poi propone: «Da tempo mi batto a Bruxelles affinché a Napoli venga collocata una sede di direzione strategica di carattere europeo e la cybersecurity potrebbe essere un tema grazie al quale poter lanciare il progetto. Collocare a Napoli una sede di assoluto prestigio con funzionari di tutta Europa, che si occupi di temi cruciali come la sicurezza informatica, quella alimentare o delle politiche culturali, può rappresentare un passo in avanti per la città». Anche Gianluca Daniele segretario generale Slc Cgil Napoli commenta: «È importante che sia stata scelta Napoli per il vertice sulla cultura dei Paesi del Mediterraneo, che qui rappresenta non solo una opportunità di sviluppo ma anche un fondamentale fattore di integrazione e dialogo in un momento così difficile». 

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