«Libreria popolare di Chiaia, il Comune farà la sua parte»

Locartolo promette una ricognizione sugli spazi comunali

«Libreria popolare di Chiaia, il Comune farà la sua parte»
di Maria Chiara Aulisio
Sabato 28 Gennaio 2023, 09:46 - Ultimo agg. 29 Gennaio, 09:59
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Sergio Locoratolo, coordinatore delle Politiche culturali del Comune di Napoli, ha appena incontrato il notaio Dino Falconio per un confronto sull'ipotesi di creare una libreria popolare a Chiaia. Un'idea nata all'indomani della chiusura, se pur temporanea, di Feltrinelli che ha messo in luce l'assenza di luoghi dedicati alla lettura - e alla cultura - nel quartiere.

Quindi?
«Pieno sostegno al progetto di Falconio con cui, tra l'altro, abbiamo un dialogo costante e costruttivo. E poi iniziative come queste vanno sempre guardate con favore».

In che modo pensate di offrire il vostro contributo?
«È fin troppo chiaro che il Comune non potrà mai svolgere un ruolo imprenditoriale, men che meno di partner commerciale: non sarebbe il suo compito. In ogni caso siamo pronti a fare la nostra parte per quel che sarà possibile».

La prima cosa che serve è un locale da adibire a libreria altrimenti l'operazione è destinata a fallire ancor prima di cominciare.
«Non faccio promesse, sia chiaro, ma una ricognizione sugli spazi comunali presenti nella zona di Chiaia mi impegno a farla. Ripeto, una ricognizione: poi si vedrà.

Intanto posso dirvi che stanno per partire i lavori a San Domenico Maggiore».

La Casa della Lettura?
«Sì, è già tutto pronto».

Tutto pronto per trasformare il convento in centro culturale?
«Come è giusto che sia. La nuova destinazione sarà fedele alla vera vocazione culturale di uno spazio che ospitò studi e riflessioni di San Tommaso d'Aquino, Giordano Bruno e Tommaso Campanella. Nulla vieta che lì potrebbero trovare spazio anche le librerie indipendenti».

Non risolverebbe il problema di Chiaia però.
«Certo che no ma potrebbe ugualmente rappresentare un vantaggio per tante realtà editoriali, più o meno piccole, che a San Domenico Maggiore avrebbero modo di farsi conoscere e intercettare nuovi lettori con maggiore facilità».

Insomma, il Comune punta sulla lettura.
«Sulla cultura direi. Insieme con le opere in partenza a San Domenico Maggiore stiamo anche recuperando due biblioteche comunali in periferia restaurate e dotate di nuovi arredi. Poi sarà la volta del Pan, del complesso dell'Annunziata, di Castel dell'Ovo e del Maschio Angioino. L'obiettivo è partire entro l'anno».

Tutti lavori propedeutici a diffondere il sapere sul territorio.
«Finalmente in città si investe sulle infrastrutture culturali, credo sia la prima volta che accade. Abbiamo trovato i fondi e lo facciamo».

Torniamo alle librerie.
«A proposito: colgo l'ccasione per rilanciare il Patto per la lettura e invitare tutte le librerie a sottoscriverlo quanto prima».

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Di che cosa si tratta?
«In buona sostanza il Patto riconosce la lettura come un valore sociale fondamentale, da sostenere attraverso un'azione coordinata e congiunta di soggetti pubblici e privati presenti sul territorio».

Una risorsa strategica, insomma.
«Esatto. Libri e lettura vanno considerate a pieno titolo risorse strategiche su cui investire con l'obiettivo di migliorare il benessere individuale e dell'intera comunità, favorendo la coesione sociale e stimolando lo sviluppo del pensiero critico della cittadinanza. È questo lo spirito con cui è nata questa iniziativa».

In quanti hanno già aderito a questa sorta di manifesto?
«Dalla biblioteca dei Girolamini all'Istituto italiano per gli Studi Filosofici, giusto per citarne un paio».

Realtà considerevoli nel mondo della cultura napoletana.
«Il consenso è stato immediato. Anche perché chi sottoscrive il Patto, oltre a una migliore interlocuzione istituzionale, può partecipare ai bandi del Comune o promossi da altri enti. Trovo che sia una straordinaria opportunità per tutti gli operatori pubblici e privati che si occupano del mondo dei libri e della lettura. L'adesione ovviamente sarà sempre aperta ma avremo modo di parlarne».

In quale occasione?
«A breve cominceremo gli incontri con i librai. Vogliamo conoscere quali sono i problemi e le difficoltà con cui devono fare i conti ogni giorno. Li ascolteremo e li aiuteremo a trovare le soluzioni. Sarà una sorta di confronto permanente a disposizione delle librerie».

Anche di chi avrebbe intenzione di aprirne una?
«Il notaio Falconio, e il suo gruppo di promotori, sarà certamente tra i primi con cui avvieremo nuovamente il confronto».

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