Napoli, opere sottratte ai clan di camorra in mostra dopo 50 anni

Napoli, opere sottratte ai clan di camorra in mostra dopo 50 anni
di Maria Pirro
Domenica 28 Febbraio 2021, 10:27
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Sottratti ai boss e all'incuria. Dopo quasi mezzo secolo, tornano al museo i dipinti sequestrati alla camorra. Tre tele e stendardi del Settecento - già negli anni Settanta recuperati dai carabinieri, ma per tanti, troppi anni rimasti nei depositi - si possono di nuovo ammirare grazie agli interventi di restauro realizzati dal Suor Orsola Benincasa, che ha coinvolto gli studenti nel cantiere dell'arte.


LE TELE
La prima opera riconsegnata è «La Vergine con bambino, santi e cherubini» attribuita a Nicola Maria Rossi e alla bottega del Solimena, anziché alla scuola di Luca Giordano, ma solo al termine di un'accurata analisi stilistica. «Per la plasticità dei corpi, la luminosità della scena, il violento chiaroscuro: i dettagli inequivocabili dell'artista», si legge nella scheda tecnica.

Protagonista della rappresentazione è la Madonna delle Grazie che, nella iconografia tradizionale, ha lo sguardo rivolto verso il basso.

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Ritrovata dai carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale, la tela era custodita dalla soprintendenza a Castel Sant'Elmo e rovinata dai segni del tempo. «Appariva pericolosamente deformata, con i bordi deteriorati e, in molte zone, mancanti. Sul verso del dipinto erano incollate delle toppe ricavate da fogli di giornale, che hanno permesso di datare agli anni Sessanta il precedente restauro», è indicato nella descrizione del nuovo intervento avviato nell'ottobre 2017 e oggetto della tesi di laurea di Elisa Alibani, nel laboratorio didattico delle professoresse Annadele Aprile e Patrizia Irena Somma. La studentessa assieme ai compagni di corso ha infatti eseguito il lavoro assistita da un pool di docenti di storia dell'arte e di diagnostica: Gian Giotto Borrelli, Giorgio Trojsi, Paola Cennamo, Andrea Carpentieri.


Un'altra opera recuperata è di Giovanni Serritelli: «Adorazione dei Pastori», al centro della tesi di Sara Finale e di nuovo in esposizione nella Galleria dei vigili del fuoco della Campania che si trova nell'antico complesso della Pietrasanta e ospita una collezione di cimeli e testimonianze storiche del corpo dei pompieri di Napoli, primo dell'Italia preunitaria.


Invece, uno stendardo di autore ignoto, che raffigura l'Incoronazione della Vergine e Santi e l'Adorazione del Santissimo Sacramento, è ancora nei laboratori dell'Ateneo: con ogni probabilità è destinato al Museo universitario su indicazione dell'Arcidiocesi. Anche quest'opera, che proviene dal deposito del Polo museale della Campania, è stata recuperata con un sequestro giudiziario che risale al 1977 e, nel 2017, è stata affidata al Suor Orsola Benincasa, diventando tesi della laureanda Maria Consiglia Stile.


IL LABORATORIO
Pasquale Rossi, direttore della scuola di Restauro, sottolinea: «I cantieri didattici proseguono con i discenti del corso di laurea magistrale in Conservazione e restauro dei beni culturali, nonostante il Covid e con tutte le precauzioni anti-contagio. Sono il risultato della collaborazione con enti e istituzioni voluta dal rettore Lucio d'Alessandro e dal direttore di dipartimento di Scienze umanistiche Paola Villani». Lavori in corso nel corridoio affrescato nello stesso Ateneo, a Santa Caterina da Siena, e nella Chiesa dell'Immacolata antica.

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