Napoli, da edificio abbandonato a polo culturale: la nuova vita di Palazzo Fondi

Napoli, da edificio abbandonato a polo culturale: la nuova vita di Palazzo Fondi
di Paola Marano
Giovedì 24 Ottobre 2019, 19:32
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585 giorni di attività, oltre 200 mila visitatori, un indotto generato per la città di oltre 4 milioni di euro : a un anno e mezzo di nuova vita, il progetto di rigenerazione urbana temporanea di Palazzo Fondi, restiutisce i numeri di un polo culturale di innovazione e produzione che lavora a pieno regime. Inaugurato nel marzo del 2018, e realizzato da  Urban  Value  insieme  con l'agenzia  del  Demanio, Comune  di  Napoli  e Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, l’iter di recupero urbano dello storico palazzo di via Medina a Napoli si presenta oggi come un nuovo modello di business culturale che unisce investitori pubblici, privati, enti no profit, e associazioni al fine di ridare vita in maniera temporanea a un luogo di interesse storico-culturale che è in attesa di una “veste” definitiva. E quella di Palazzo Fondi, come annunciato, è la nuova sede dell’ Agcom, l’autorità garante delle comunciazioni, che dal centro direzionale entro il 2021 dovrebbe trovare nuova casa nell’edificio al centro della città.
 

«Il nostro modello ha permesso a tantissime realtà di alternarsi all' interno di questo edificio, con esattamente 50 eventi e 26 attività più stanziali che hanno lavorato in sinergia – ha sottolineato Simone Mazzarelli, founder e Ceo di Urban Value – grazie a un iniziale investimento di 450mila euro, e uno successivo di 1 milione e 800 mila euro, abbiamo raccolto circa 650 richieste, tra le quali abbiamo selezionate quelle più in linea con i nostri obiettivi».
 
Mostre, eventi aperti al pubblico, attività teatrali come il Napoli Teatro Festival, grandi produzioni televisive come Gomorra 4 La Serie, hanno restituito alla città un luogo da tempo abbandonato. Un «temporary hub» della cultura, che come da bando emesso dal Demanio,  proseguirà nei suoi progetti fino ad aprile 2020. «Poi capiremo se dopo la scadenza i tempi per Palazzo Fondi si allungheranno – ha precisato Mazzarelli – intanto stiamo già lavorando per spostare il modello su un altro immobile con le stesse esigenze. Ci sono tantissime opportunità a Napoli per replicare questa esperienza, siamo già all'opera.
 
Nel frattempo Palazzo Fondi continua nelle sue attività come un cantiere sempre in opera: ultima in ordine di tempo «Branding Dalì. La costruzione di un mito», un'esposizione a cura di Alice Devecchi, che mette in luce l'operazione di branding di se stesso, attuata dal genio catalano durante tutta una vita, in anticipo sulla definizione medesima di brand. Organizzata da LelesArt, in collaborazione con con-fine edizioni e Me-diterranea Art, con il patrocinio del Comune di Napoli, «Branding Dalí. La costruzione di un mito» sarà allestita a Palazzo Fondi dal 25 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020. La mostra prende in considerazione una produzione sicuramente meno nota al grande pubblico, che tuttavia aiuta a capire come il processo di "dalinizzazione" perseguito insistentemente dal grande surrealista, si servisse di canali che esulano dall'ambito auratico dell'arte pittorica tradizionalmente intesa. Da ammirare preziosi esempi delle sue poliedriche creazioni in ambito di arti applicate, in un percorso che va dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta: pregiate serie grafiche, manifesti, libri, oltre ad oggetti in porcellana, vetro, argento, terracotta, per un insieme di più di 150 opere, provenienti dalle collezioni della società francese Mix's Art e orchestrate in un suggestivo allestimento ideato da ART.URO Arte e Restauro.
 
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