Napoli, pizza e mandolino
per promuovere #pizzaunesco

Napoli, pizza e mandolino per promuovere #pizzaunesco
Mercoledì 7 Settembre 2016, 22:23
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«Pizza e mandolino: da stereotipo culturale ad archetipo della napoletanità, binomio sacro della nostra tradizione nel mondo. Il termine pizza è la parola italiana più usata nel mondo e d'altra parte non esiste cantante lirico di fama internazionale che non abbia introdotto nel suo repertorio la grande canzone napoletana». Lo ha ricordato Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, ieri sera, al convegno di apertura di Napoli Pizza Village 2016. 

Un evento organizzato da #pizzaunesco, la storica petizione promossa da Fondazione UniVerde per inserire l'antica arte dei pizzaiuoli napoletani fra i beni immateriali dell'umanità dell'Unesco. Una decisione che arriverà fra poco più di un anno. Il tempo giusto - è stato detto - per favorire con sempre nuove iniziative la grande corsa di questa candidatura tutta italiana.

«Perché la pizza - ha sottolineato Ottavia Ricci, del ministero per i Beni culturali, giunta appositamente da Berlino - è certo un fattore di economia, occupazione e sviluppo per il 'made in Naples', ma non dobbiamo dimenticare mai gli aspetti culturali legati alla nostra tradizione, non meno della grande musica napoletana». Tanto che dal palco di #pizzaunesco è partita l'idea di organizzare un evento analogo, a base di pizza e mandolini, prossimamente in Germania.
 

 

Un successo assicurato, basti considerare quanto ha affermato l'assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele, che proprio dal palco di #pizzaunesco ha annunciato il sold out delle strutture ricettive partenopee: «Tutto esaurito in occasione del Npv, divenuto ormai - ha detto - uno fra i più grandi eventi popolari in Europa».
«Anche perché in un mondo che sta riscrivendo le relazioni fra i popoli e i rapporti con la natura - ha affermato dal canto suo l'assessore comunale alle Attività produttive, Enrico Panini - non può che essere centrale il ruolo di una città come Napoli, dove creatività e innovazione sono da sempre un dato quotidiano».

Da parte sua, Leonardo Massa, direttore artistico dell'Accademia mandolinistica napoletana, ha ricordato come «fu proprio per volontà dell'allora ministro Pecoraro Scanio che fu istituita al Conservatorio di Napoli la cattedra di Mandolino», mentre sulle origini linguistiche del termine 'pizzà si è soffermato il prorettore della Federico II, Arturo De Vivo, che fa risalire la parola a un connubio fra cultura greca e longobarda, con pizza e mandolino che da stereotipo diventano archetipo della grande tradizione culturale partenopea.

Ed è per questo che «non è possibile fare una buona pizza - ha detto il maestro pizzaiuolo Gino Sorbillo - se non si hanno testa, cuore e memoria». Accompagnati dalle melodie del quartetto di musicisti dell'Accademia mandolinistica napoletana, i relatori hanno incuriosito e sollecitato il vasto pubblico presente all'incontro, mentre in conclusione è stata lanciata da Pecoraro Scanio l'idea di istituire fin dalla prossima stagione nelle principali pizzerie partenopee le serate a tema sul mandolino, per riproporre il binomio vincente della napoletanità.

Si continua stasera con il secondo incontro promosso dalla Fondazione UniVerde. Sempre alle ore 18, in area Ospitality, l'appuntamento vedrà al centro la presentazione in anteprima di '#pizzaunesco Orgoglio italiano nel mondò: realizzato dalla Fondazione UniVerde, il volume ripercorre le tappe che hanno condotto nel mondo la storica petizione per inserire l'antica arte dei pizzaiuoli napoletani fra i patrimoni immateriali dell'umanità.
Alle 19,30, inaugurazione ufficiale dello stand #pizzaunesco, dove proseguirà la raccolta di firme, con l'obiettivo di raggiungere cento Paesi nel mondo.

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