Tre giorni nel nome di Wojtyla: al Plebiscito le reliquie di Papa Giovanni Paolo II

Tre giorni nel nome di Wojtyla: al Plebiscito le reliquie di Papa Giovanni Paolo II
di Giuliana Covella
Sabato 18 Maggio 2019, 08:00 - Ultimo agg. 19:27
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Tornerà simbolicamente a Napoli, dove venne l'ultima volta in visita pastorale nel 1990 per lanciare il suo messaggio ai fedeli: non abbandonare mai la speranza. Un appello che oggi si rinnoverà attraverso quel messaggio ancora attuale nella basilica di San Francesco di Paola. Tutto pronto per la imminente ostensione delle reliquie di primo grado di San Giovanni Paolo II, in arrivo nel capoluogo partenopeo oggi pomeriggio. Un dono che la città riceverà grazie ai promotori dell'iniziativa, l'associazione «Padre Marin Mersenne». Evento che si sposa con i festeggiamenti in onore del santo patrono di Napoli, il cui prodigio si è ripetuto, come da tradizione, il primo sabato di maggio. Ma anche in vista della visita di Papa Francesco il prossimo 21 giugno.
 
Consegnata a Cracovia il 19 aprile 2017 dalle mani del segretario di Papa Giovanni Paolo II, in occasione del Festival della vita, la reliquia sarà esposta alla venerazione dei fedeli da oggi pomeriggio fino alla messa vespertina di lunedì. Il Santo Papa ritorna, dunque, a Napoli nel segno del suo sangue, quasi per rinvigorire la speranza di una città ancora afflitta da tante difficoltà e alla ricerca di una rinascita. A promuovere l'iniziativa è l'associazione «Padre Marin Mersenne», come spiega il presidente Pasquale Giustiniani, docente di Filosofia teoretica alla facoltà teologica dell'Italia meridionale (oltre che ordinario di Storia delle religioni alla facoltà di Scienze della formazione del Suor Orsola Benincasa).

«L'evento è nato per due circostanze contingenti - afferma - il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro che avviene tre volte l'anno (il primo sabato di maggio, 19 settembre, 16 dicembre, ndr) e l'edizione della sezione Campania del Festival della vita. Napoli, la città del prodigio del sangue di San Gennaro, accoglie la reliquia di primo grado del sangue di San Giovanni Paolo II. E lo fa nel luogo più noto al mondo, quasi la cartolina della città, la basilica reale e pontificia di San Francesco di Paola in piazza del Plebiscito, retta dal padre minimo Mario Savarese. È questa la prima rilevante iniziativa dell'associazione «Padre Marin Mersenne», con sede proprio nella basilica di San Francesco di Paola, che era il frate minimo corrispondente del filosofo Cartesio».

Voluta dalla Provincia di Santa Maria della Stella (che comprende Campania, Sicilia e Repubblica Democratica del Congo), oggi retta dal correttore provinciale padre Saverio Cento, l'associazione «Mersenne» collabora, tra l'altro, con il Centro culturale San Paolo di Alba (Cuneo). «Il Centro, attraverso Raffaele Mazzarella, direttore della sede territoriale campana del Festival della vita - aggiunge Giustiniani - accompagnerà insieme alla scorta delle forze dell'ordine oggi alle 17.30 la reliquia di San Giovanni Paolo II dal casello autostradale di Caserta nord a piazza del Plebiscito, dove sarà accolta da padre Mario Savarese. Il sangue di San Giovanni Paolo II incrocerà, così, la città del prodigioso sangue del Santo patrono». Domani alle 15 sempre nella basilica di San Francesco di Paola, dove le reliquie potranno essere visitate dai fedeli fino a lunedì pomeriggio, si terrà la Lectio divina di alcuni testi del Papa Santo, a cura di Giustiniani e, per la parte storica, di Fabio Testa, componente dell'associazione e docente di storia, che leggerà brani tratti dai discorsi Pontefice morto nel 2005. «Ci auguriamo che il sangue di Giovanni Paolo II faccia vibrare anche quello nelle vene dei napoletani - rimarca Giustiniani - come ci ricordano le ultime battute del suo successore, Papa Francesco, a Scampìa: Vi auguro il meglio, andate avanti e San Gennaro, vostro patrono, vi assista e interceda per voi. Il sangue è per la vita, non per la morte. Questo è il messaggio che vogliamo lanciare alla città di Napoli, che in queste ore continua a vivere episodi di violenza con spargimento di sangue innocente come quello della piccola Noemi. Ecco perché vogliamo far capire che l'arrivo delle reliquie di Giovanni Paolo II chiama in causa non soltanto la fede, ma è anche un evento di carattere antropologico-culturale».
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