I lavoratori dello spettacolo a Napoli sono in sit in davanti al teatro Mercadante per manifestare le difficoltà di un settore completamente paralizzato dal covid19. «Abbiamo deciso - spiegano i rappresentanti del Coordinamento Lavoratori Spettacolo - che servisse un'azione forte per accendere i riflettori sul nostro settore e sulla situazione dei lavoratori. Abbiamo scelto questo luogo per la sua alta visibilità simbolica, perché è il più importante spazio pubblico campano dedicato al teatro di prosa, e per l'attenzione alle problematiche dei lavoratori dimostrata dal suo direttore Roberto Andò qualche giorno fa. Da subito invitiamo Andò e tutti i lavoratori del Teatro di Napoli a un pubblico confronto e a esprimerci la loro solidarietà, come sta avvenendo in queste ultime settimane in Francia e come avvenuto anche qualche giorno fa al teatro Verdi di Padova».
I lavoratori del settore ricordano che teatri e luoghi di cultura chiusi, eventi vietati, possibilità di lavoro ridotte a pochissime giornate che «hanno sortito l'unico effetto di alimentare una vera e propria guerra tra poveri e l'abbassamento del costo del lavoro.
I lavoratori chiedono che gli anni 2020 e 2021 siano considerati per intero come anni di contribuzione figurativa per tutti i lavoratori e le lavoratrici del comparto, che ci sia progettazione e realizzazione di tutte le misure economiche e non, relative ai protocolli di sicurezza, necessarie a garantire una vera e totale ripartenza del settore; aprire un tavolo di interlocuzione, non più procrastinabile, tra lavoratori e lavoratrici con il ministero del lavoro. I lavoratori chiedono di superare il sistema dei bonus all' evidenza totalmente insufficiente, da sostituire con una riforma strutturale degli ammortizzatori sociali, nonché l'attuazione di una riforma totale del settore che tuteli non solo grandi enti e aziende ma anche e soprattutto lavoratori e lavoratrici, nonché la concretizzazione di provvedimenti finalizzati al finanziamento di tutte le piccole e piccolissime realtà che si occupano di spettacolo e cultura.