San Gennaro, riscoperta l’antica icona miracolosa a Napoli

Nel Seicento l’immagine miracolosa venne gettata tra le fiamme, spense l’incendio e non bruciò

L'immagine miracolosa di San Gennaro ritrovata
L'immagine miracolosa di San Gennaro ritrovata
di Paolo Barbuto
Venerdì 9 Dicembre 2022, 23:47 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 09:16
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Cinquant’anni dopo la misteriosa scomparsa, tornerà alla venerazione dei fedeli, dal 16 dicembre, l’immagine miracolosa di San Gennaro che, nel ‘600, venne gettata tra le fiamme, spense l’incendio e non bruciò.

La figura sacra, con i bordi che portano ancora i segni delle fiamme, era esposta nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, ai Decumani, fino agli inizi degli anni ‘70 del secolo scorso. Poi se ne erano perse le tracce, sparita nel nulla fino a qualche settimana fa quando è stata recuperata. La storia del ritrovamento è anch’essa un piccolo miracolo di fede, passione e tenacia, riportato alla luce dall’associazione «Respiriamo Arte» che si occupa delle visite alla chiesa dei Santi Filippo e Giacomo dalla quale l’immagine era misteriosamente sparita. 

All’inizio degli anni ‘70 la chiesa dei Decumani venne presa di mira dai ladri. Entravano e portavano via di tutto, il parroco dell’epoca, monsignor Luigi Scarpelli, decise di sottrarre alla disponibilità dei predatori gli oggetti più preziosi, soprattutto l’immagine sacra di San Gennaro. La nascose in un luogo segreto, che rivelò solo a poche fidate persone. Poi nel 1977 il parroco, amatissimo nel quartiere, morì, e portò con se il segreto del nascondiglio della figurina miracolosa. 

Facciamo un balzo temporale a tempi recenti. Vincenzo Papa, parroco del Duomo fino alla fine della scorsa estate è cresciuto ai Decumani e da adolescente viveva, come tanti altri ragazzi del quartiere, nel mito di monsignor Scarpelli, un sacerdote che accoglieva i giovani, faceva il doposcuola, li aiutava a crescere.
Divenuto sacerdote, Papa non ha mai dimenticato gli insegnamenti di monsignor Scarpelli né l’immagine miracolosa di San Gennaro sparita nel nulla, così ha deciso di mettersi sulle tracce dell’effigie.

Un giorno, in circostanze fortuite, è riuscito a identificarne il nascondiglio segreto, è riuscito a entrare in possesso di quella figurina e ha deciso che nasconderla nuovamente sarebbe stato un errore. Però non si poteva rischiare che quell’immagine miracolosa del Patrono finisse nuovamente nelle mire di ladri sacrileghi, così l’ex parroco del Duomo ha pensato di “nasconderla” tenendola in vista: per mesi è stata sotto gli occhi di tutti nella cappella di San Gennaro al Duomo, mescolata e seminascosta fra tante altre immagini e memorie del Santo Patrono di Napoli.

Questa storia subisce un’improvvisa svolta agli inizi dello scorso settembre quando i ragazzi dell’associazione “Respiriamo Arte”, che gestiscono le visite nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, scoperta la vicenda dell’immaginetta miracolosa, vanno in visita al Duomo e chiedono proprio a don Vincenzo Papa se può aiutarli a ritrovarla. Il parroco sorride, racconta ai ragazzi la vicenda del ritrovamento e condivide l’idea che quella figurina dovrà tornare lì dov’era venerata un tempo. 

Il resto è storia d’oggi, il parroco della chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, padre Gervais Nsama, accoglie nuovamente l’immagine del Santo che ora è custodita in attesa della nuova, e definitiva, esposizione ai fedeli. Tra una settimana, il 16 dicembre, data del prodigio dello scioglimento del sangue, nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo verrà celebrata una messa solenne al termine della quale l’immagine miracolosa tornerà al suo posto in quella stessa chiesa all’interno della cappellina dedicata al Patrono. 

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A Napoli esistevano due immagini considerate “miracolose” di San Gennaro. Una è andata definitivamente perduta, l’altra, quella che oggi è stata ritrovata, ha una storia particolare, raccontata per la prima volta nel 700 dal carmelitano fra’ Girolamo Maria di Sant’Anna, in una corposa storia della vita e dei miracoli di San Gennaro. Secondo fra’ Girolamo, un incendio avvolse il ricovero delle «figliuole dell’arte della Seta», bimbe orfane accudite in un convento alle spalle della chiesa dell’arte della Seta (quella dei Santi Filippo e Giacomo) nelle stanze che oggi ospitano la scuola Confalonieri.

L’incendio sembrava indomabile, 400 bambine sarebbero morte avvolte dal fuoco. Venne chiesto l’aiuto di San Gennaro, una sua immagine venne gettata tra le fiamme. L’immagine non bruciò, l’incendio si spense repentinamente. La chiesa, già all’epoca, accertò che si era trattato di un miracolo. Da quel giorno l’immagine venne venerata per secoli, fino a cinquant’anni fa. 

 

Fra qualche giorno i fedeli la ritroveranno, merito di preti capaci di sottrarla ai furti, pronti a darle la caccia per recuperarla, decisi e riportarla nel luogo che le appartiene.

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