Napoli, «Piano scuola-un nuovo inizio»: ecco soluzioni e sinergie per ridurre i gap

Napoli, «Piano scuola-un nuovo inizio»: ecco soluzioni e sinergie per ridurre i gap
Mercoledì 22 Settembre 2021, 10:12
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«Fare della scuola il centro pulsnte del nostro Paese», questo è senza dubbio uno degli obiettivi dell' incontro «Piano scuola: un nuovo inizio», che si svolgerà venerdì 24 settembre 2021, alle ore 10.00, presso la sala del consiglio metropolitano del complesso monumentale di S. Maria la Nova a Napoli, durante il quale si discuteranno due riforme del Miur, preannunciate dal ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi.

La prima riguarda le nuove modalità di reclutamento e formazione continua del personale scolastico, al quale si richiede non solo la padronanza di adeguate competenze pedagogiche, ma anche capacità relazionali e di leadership nella gestione dei gruppi.

La seconda, invece, prevederà nuovi percorsi di inserimento lavorativo per i ragazzi degli Its, con l’obiettivo di ridurre il gap fra la formazione e i bisogni della nostra economia.

Valentina Ercolino, esperta di politiche scolastiche e dirigente della scuola paritaria «Il mondo ai piccoli» di Napoli, promotore dell’evento, sottolinea l'importanza di «non sottovalutare nella regione Campania le problematiche che persistono da tempo e che si sono ampliate con il Covid 19, legate alle difficoltà sociali, urbane e culturali, ma anche alla carenza di personale scolastico e del sistema welfare in difficoltà».

Ed evidenzia la necessità di istituire un CTS che assicuri trasparenza e linearità di intenti e che accolga anche i componenti delle sigle di categoria sia delle scuole statali che paritarie e private, la cui partecipazione non è attualmente contemplata in nessun tavolo. Propone dunque l’istituzione di un comitato collegato alla direzione generale dell’ufficio regionale scolastico per la campania, poichè «solo in questo modo, grazie a un forte scambio di idee e con la partecipazione, è possibile proporre soluzioni e promuovere sinergie per ridurre i gap fra la scuola ed il modo del lavoro».

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