Svolta al Teatro San Carlo, c'è l'accordo sul big Lissner: via alla trattativa

Svolta al Teatro San Carlo, c'è l'accordo sul big Lissner: via alla trattativa
di Maria Pirro
Mercoledì 2 Ottobre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 13:56
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Nuovo sovrintendente del San Carlo: c'è una star che incanta tutti, e anche una data da annotare in agenda in vista della «nuova stagione». Con l'apertura delle buste con i nomi dei candidati, da ieri si stringono i tempi di selezione.

«Abbiamo preso atto delle domande arrivate in risposta alla manifestazione d'interesse pubblicata lo scorso giugno per ricoprire l'incarico», dice Luigi de Magistris, che presiede il comitato di indirizzo della Fondazione San Carlo e lascia il teatro al termine della riunione del consiglio di indirizzo convocata alle 9 e durata poco più di mezz'ora.
 
Andando via, il sindaco annuncia: «L'11 ottobre decideremo», e lo afferma con tale sicurezza che l'accordo pare già raggiunto prima ancora che inizi la discussione sugli aspiranti. Sono infatti ventidue i curriculum pervenuti, infilati in una cartellina verde chiaro. Tra questi, c'è senza dubbio quello di Luca de Fusco, il direttore del Mercadante in scadenza. E si sarebbero presentato anche Mauro Meli, con esperienza al lirico di Cagliari, il compositore di prim'ordine Marco Tutino, il sovrintendente dello Sferisterio di Macerata, Luciano Messi. Ma il consiglio di indirizzo non è appunto vincolato a un elenco ed è libero di proporre «qualsiasi soggetto in possesso dei requisiti indicati».

Altri nomi finiscono nel toto-sovrintendente. Come quello del numero uno del Petruzzelli di Bari, Massimo Biscardi. Ma si parla anche del regista Ruggiero Cappuccio, che può vantare il bilancio positivo del Napoli Teatro Festival. E si fa avanti Cristiano Chiarot, ex sovrintendente del Maggio fiorentino che non avrebbe presentato la domanda ma avrebbe avuto un incontro con alcuni rappresentanti della Fondazione San Carlo. Interpellato, il professionista con l'eleganza che lo contraddistingue preferisce evitare commenti anche per non inficiare il lavoro di selezione. Tuttavia, dopo le polemiche con Salvatore Nastasi, potrebbe non trovarne il sostegno: il manager, peraltro ex commissario del San Carlo, è da poco ritornato ai Beni culturali con Dario Franceschini. E il ministro ha due voti decisivi nella scelta, quelli di Michele Lignola e Giuseppe Tesauro; mentre il consigliere Mariano Bruno è in quota Città Metropolitana e Sergio De Felice rappresenta Palazzo Santa Lucia. E la Regione e il primo cittadino già da mesi sostengono di volere puntare su un professionista di livello internazionale. Così la star che conquista la scena è Stephane Lissner, ex sovrindendente della Scala, poi direttore artistico dell'Opera di Parigi, ora in pole per succedere a Rosanna Purchia.

Primo non italiano al vertice della fondazione milanese, nel 2005, lì Lissner ha anche ricoperto il ruolo di direttore artistico. Ed è stato pure direttore generale dello Chatelet di Parigi dal 1988, incarico che ha mantenuto fino al 1998, e dal 1994 al 1996 contemporaneamente direttore generale dell'orchestra di Parigi.

Si allontana, dunque, l'ipotesi di una soluzione interna, riconfermando Purchia, da più di dieci anni alla guida del teatro più bello del mondo (e mandato in scadenza il 31 marzo 2020). e anche l'ipotesi di una «sostituzione» sempre interna con l'attuale direttore artistico sancarliano, Paolo Pinamonti, ad esempio: il musicologo veneziano, che ha già partecipato alla selezione come aspirante sovrintendente nella precedente tornata, cinque anni fa.
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