Nella Pompei del 79 dopo Cristo si diventava maggiorenni a 16 anni

Nella Pompei del 79 dopo Cristo si diventava maggiorenni a 16 anni
di Susy Malafronte
Sabato 17 Marzo 2018, 14:18
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Nella Pompei del 79 dopo Cristo si diventava maggiorenni a 16 anni e il 17 marzo si svolgeva il rito della «trasformazione» da adolescente ad adulto. Il ricordo social del Parco Archeologico ha fatto impazzire il web. «Il 17 marzo - ricorda il post virale degli Scavi di Pompei pubblicato su Facebook - nel mondo romano si festeggiavano i Liberalia, celebrazioni in onore di Liber Pater e della consorte Libera. L’occasione era delle più importanti: i ragazzi di 16 anni diventavano, in questa festa, adulti a tutti gli effetti acquisendo tutti i diritti da cittadini romani e abbandonando per sempre lo stato di puer (fanciullo). Il lungo rito prevedeva una parte privata ed una pubblica. Nella prima i festeggiamenti avvenivano a casa dove una bulla (collana d’oro o dicuoio), donata al ragazzo quando era ancora in fasce, veniva disposta sull’altare dei Lari (gli spiriti protettori degli antenati defunti). Arrivava poi il momento in cui il festeggiato vestiva finalmente la toga virile spogliandosi di quella indossata da ragazzino. Una volta conclusa la parte privata tutta la famiglia si spostava in strada dove dolci a base di miele e olio venivano venduti dalle sacerdotesse del Dio Libero (Dioniso in greco)».  La festa di Liber era originalmente celebrata nelle campagne, per poi  spostarsi in città. Nelle Georgiche, Virgilio descrive la festa di Bacco – Liber che si svolgeva nelle zone rurali: si rideva e si facevano scherzi grossolani, si indossavano maschere mostruose fatte di cortecce e si appendevano oscilla ai rami degli alberi. Si cantavano antiche canzoni festose in onore del Dio e gli si sacrificavano focacce ed un capro. I riferimenti alle canzoni dei padri deporrebbe per un’alta antichità di questi festeggiamenti. Pertanto Liber era in origine un dio di carattere agreste, considerato protettore della fecondità, e Varrone (ripreso poi da Sant'Agostino nel suo «Le città di Dio») ha descritto dettagliatamente le processioni destinate al suo culto che si tenevano a Lavinium (Lavinio) dove si consacrava a Liber un mese intero con i festeggiamenti duravano per ben 30 giorni.
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