Palazzo reale, 50 anni di conflitti raccontati da Medici senza frontiere e Magnum

Palazzo reale, 50 anni di conflitti raccontati da Medici senza frontiere e Magnum
Mercoledì 6 Aprile 2022, 11:36 - Ultimo agg. 11 Aprile, 22:47
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Avanti con l'impegno civile. Da 50 anni le équipe di Medici senza frontiere (Msf) e i fotografi Magnum si incontrano sulla linea del fronte, nelle calamità naturali e nelle emergenze umanitarie. In occasione del cinquantesimo anniversario dell'associazione di professionisti della sanità è in programma la mostra “Guardare oltre - Msf & Magnum: 50 anni sul campo, tra azione e testimonianza” che ripercorre i 5 decenni di collaborazione.

Le 19 fotografie saranno esposte nel cortile d’onore di Palazzo reale dall’11 al 25 aprile, con il patrocinio del Comune di Napoli: al centro le principali crisi umanitarie dal 1971 a oggi: dai conflitti in Afghanistan e Libano degli anni 70 e 80, al terremoto ad Haiti fino alle attuali rotte migratorie nel mar Mediterraneo ed alla pandemia di Covid-19, sottolineando l’importanza della testimonianza, “guardando oltre” ogni ostacolo e indifferenza.

«Siamo orgogliosi di ospitare questa esposizione nel Cortile d’onore. Il Palazzo per la sua importanza, il valore simbolico e la forza della sua presenza storica si presta a rappresentare un palcoscenico da cui trasmettere messaggi di impegno civile e sociale. Così come è stato, nel recente passato, quando abbiamo ospitato la casa di Rosa Parks, simbolo della lotta per l’uguaglianza e il percorso della piccola Amal a testimonianza del doloroso cammino dei rifugiati. Speriamo che anche questo evento possa essere un piccolo contributo per il risveglio della coscienza di ognuno di noi, in un momento storico così travagliato», dichiara Mario Epifani, direttore di Palazzo reale. 

Tra i grandi fotografi Magnum coinvolti anche gli italiani Paolo Pellegrin con le sue foto sull’accesso alle terapie per l’Hiv negli anni ‘90, l’emergenza in Darfur del 2003, il terremoto di Haiti del 2010, le attività di Sar nel Mediterraneo e Lorenzo Meloni con il suo racconto sulla battaglia di Mosul nel 2017. «Dal genocidio in Ruanda alle guerre in Afghanistan e Siria, dallo Tsunami in Indonesia fino alla recente pandemia di Covid-19, da più di 50 anni i nostri operatori umanitari si trovano a lavorare fianco a fianco con i fotografi della Magnum e anche se con strumenti diversi - un bisturi o una macchina fotografica - condividiamo una stessa missione fondamentale: testimoniare», dichiara Francesca Mapelli, direttrice della comunicazione di Msf. «Questa mostra vuole accendere il riflettore sulle crisi umanitarie del passato e del presente, un ‘guardare oltre’ e portare immagini che rappresentano il valore della testimonianza a beneficio delle popolazioni vulnerabili». La mostra sarà aperta al pubblico con ingresso libero dalle 18 dell’11 aprile, fino al 25 aprile, in piazza del Plebiscito, tutti i giorni dalle 9 alle 20.

Le foto di archivio Magnum offrono allo spettatore un viaggio lungo i principali fatti storici degli ultimi 50 anni.

Come gli scatti di Raymond Depardon - il primo a documentare l’azione di MSF in Ciad nel 1977 – che raccontano i conflitti in Libano del ’76 e in Afghanistan nel ‘79, quando le équipe di MSF attraverso il Pakistan trasportarono medicinali e attrezzature a cavallo, allestendo piccoli ospedali tra le montagne afgane. “Non c'era altro posto dove farsi curare, i nostri centri erano oasi in mezzo a deserti d'indifferenza. Ricevevamo quasi 3.000 persone al mese, dalla mattina alla sera” ricorda Juliette Fournot, allora capo missione di MSF in Afghanistan. 

L’obiettivo di Gilles Peress ha raccontato l’impotenza di fronte al genocidio in Ruanda, quando tra l'aprile e il luglio 1994 vennero uccise quasi un milione di persone e per la prima volta MSF lanciò un allarme all’Assemblea Generale dell'Onu. «Bisognava rompere completamente con la neutralità umanitaria e affermare quanto fosse necessario intervenire militarmente contro gli autori di quelle atrocità», sottolinea Jean-Hervé Bradol, coordinatore di progetto per MSF in Ruanda.  

«Quando scatto queste foto, sono fuori di me. Siamo stati testimoni, sapevamo cosa sarebbe successo. Prendere in mano la macchina fotografica significa almeno confrontarmi con questa responsabilità: non voglio far finta di niente», scrive Gilles Peress in Les Tombes sul massacro di Srebrenica, quando MSF, unica organizzazione ancora presente, fu costretta a evacuare lasciando parte del personale e dei pazienti sul campo e chiese un'indagine sulla passività delle truppe delle Nazioni Unite al momento della tragedia.  

E ancora la lotta per l’emergenza HIV in Africa, il terremoto ad Haiti nel 2010 fino alla recente rotta migratoria del Mediterraneo, immortalate dalla macchina fotografica di Paolo Pellegrin, che a bordo della Bourbon Argos ha raccontato le prime attività di ricerca e soccorso di MSF nel 2015. 

Le foto della mostra “Guardare oltre - Msf & Magnum: 50 anni sul campo, tra azione e testimonianza” sono di A. Abbas, Enri Canaj, Raymond Depardon, Thomas Dworzak, Stuart Franklin, Hiroji Kubuta, Lorenzo Meloni, Paolo Pellegrin, Gilles Peress, Cristina Garcia Rodero, Moises Saman, Jerome Sessini, Chris Steele-Perkins.

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MSF, 50 anni di umanità. “Cinquant’anni di umanità”: sono le parole che riassumono la storia di MSF che nel 2021 festeggia il cinquantesimo anno dalla nascita. E sono le stesse che muovono ogni giorno oltre 65.000 operatori umanitari MSF impegnati a portare cure mediche e aiuto incondizionato nelle emergenze di oltre 80 paesi. A raccontarlo, la campagna di sensibilizzazione che per tutto il 2021 ricorderà i momenti storici e le sfide ancora aperte, tutti i dettagli su www.msf.it/50anni. 

Nel 1947, all'indomani della Seconda Guerra Mondiale, quattro fotografi pionieri crearono un'ormai leggendaria agenzia fotografica. Dall’unione straordinaria di un insieme di stili diversi trasformata in un’importante collaborazione, Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, George Rodger e David Seymour fondarono l’agenzia Magnum. Da quel momento, i fotografi Magnum documentano il mondo attraverso storie di umanità e la loro agenzia si occupa di valorizzare le loro storie e testimonianze. Attraverso i suoi uffici editoriali a Parigi, Londra e New York, oltre a una rete di agenti, Magnum fornisce le fotografie dei suoi membri e collaboratori fotografi alla stampa internazionale, gallerie e musei di tutto il mondo, mantenendo inoltre una forza presenza digitale sulla piattaforma magnumphotos.com ed i social. 

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