Pastiere, da Napoli esportazioni record: da Soho 300 ordini online

Pastiere, da Napoli esportazioni record: da Soho 300 ordini online
di Gennaro Di Biase
Lunedì 29 Marzo 2021, 08:37 - Ultimo agg. 30 Marzo, 09:11
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Pastiera international: boom dell'export per il dolce tipico della tradizione partenopea con migliaia di pre-ordini da Londra e Milano. È il commercio che cambia, nella forma e nello spazio. Come le zeppole e la zuppa, anche il dolce pasquale tipico si prepara a viaggiare online. La pandemia è stata l'occasione per alcuni storici brand di potenziare gli shop online e allargare la fetta di mercato per raggiungere clienti a Roma, Milano e Bologna. Restando in tema delivery, ma intra-cittadino, i ristoratori stanno «implementando i corrieri interni» per abbattere i costi delle commissioni. Tanti dipendenti di sala, insomma, si sono reinventati driver.


L'EXPORT
La pastiera fatta a Napoli potrà arrivare dritta nelle case sui Navigli o negli appartamenti londinesi di Soho, visto che pasta frolla e crema di grano sono richiestissimi nella filiale del Regno Unito di Ciro a Mergellina.

Gambrinus, Vincenzo Bellavia, Casa Infante-Pasticcerie Leopoldo e Carraturo a Porta Capuana spediscono invece il dolce a Milano, in Puglia o a Bologna e dintorni. «Al momento a Londra abbiamo impostato gli stessi quantitativi dell'anno scorso - spiega Ciro De Martino, titolare dello Chalet - stiamo inviando oltre 300 pastiere: arrivano in 3 giorni al massimo tramite corriere specializzato. Con la Brexit non è stato facile organizzarsi, ma ci siamo riusciti». La pastiera inviata oltre Manica, in sostanza, è del tutto made in Naples: «Il nostro laboratorio di Londra - prosegue De Martino - non potrebbe eseguire la pastiera napoletana con le stesse materie prime: la ricotta campana di prima categoria, più i segreti degli aromi che non possiamo replicare altrove». «Con le spedizioni online di pastiera stiamo andando benissimo - spiega Antonio Bellavia - Siamo intorno alle 500 richieste: dolci destinati ad arrivare a Milano, Roma e Firenze. Benissimo anche le consegne a Napoli». «Abbiamo superato le 300 prenotazioni fuori regione e faremo spedizioni tra domani e mercoledì - aggiunge Massimilano Rosati, socio di Gambrinus - Confezioneremo le pastiere con lo zucchero a velo a parte.

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La pastiera deriva il suo nome da pasta d'ajere, cioè pasta di ieri. È un dolce perfetto per la spedizione: va consumato dopo almeno un giorno di assestamento, ottima fino a una settimana dalla preparazione». Se la pastiera, per etimologia e ingredienti, si presta all'export, la consegna a domicilio è diventata il cuore dell'indotto dei pubblici esercizi. E, come dimostrano le migliaia di prenotazioni, l'adeguamento digitale delle aziende della ristorazione sta dando nuova linfa al food partenopeo con cibi tipici che arrivano ovunque in poche ore. Discorso lievemente diverso va fatto per la consegna in città, cresciuta enormemente, ma dalla quale «restano esclusi numerosi napoletani - dice Massimo Di Porzio, presidente di Fipe Campania - che vorrebbero ordinare ma non hanno dimestichezza con i pagamenti online, oppure persone che non intendono immettere in rete le loro credenziali bancarie. Molte delle grandi multinazionali del delivery si sono adeguate, ma non sempre è un mercato familiare a tutti».


IL DELIVERY
«Il delivery è cresciuto del 50% negli ultimi 12 mesi - spiega Enrico Schettino, titolare della catena Giappo, da anni specializzata in consegne - Stiamo implementando il mercato interno: le commissioni delle piattaforme arrivano al 30%. Senza i grandi portali, però, non si potrebbero soddisfare tutte le richieste degli utenti». «L'evoluzione conferma che tante misure rigide, come il divieto di delivery della primavera 2020 valido solo per la Campania, non avevano senso aggiunge Ulderico Carraturo Noi imprenditori possiamo eliminare i costi delle commissioni quando i clienti ci contattano direttamente, senza passare dalle piattaforme. Il made in Naples sta dimostrando di poter competere a livello globale nel nuovo mercato: stiamo inviando pastiere in tutta Italia, e ho raddoppiato l'export rispetto al pre-Covid, anche in virtù del fatto che i napoletani al Nord non tornano in città a passare le vacanze. Quanto ai costi di spedizione, con 20 euro si possono mandare fino a 15 pastiere».

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