Pietrarsa, Ferrovie dello Stato festeggia i dieci anni con un viaggio simbolico

L'amarcord di Mara Venier: «Mio papà era un ferroviere e io mi sono davvero commossa oggi»

Il ministro Daniela Santanché a Pietarsa con Vittorio Sgarbi
Il ministro Daniela Santanché a Pietarsa con Vittorio Sgarbi
di Valerio Esca
Giovedì 9 Marzo 2023, 12:03
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La Fondazione Ferrovie dello Stato italiane ha spento ieri a Pietrarsa le prime dieci candeline della sua storia. La Fondazione, nata il 6 marzo 2013, si è posta sin da subito l'obiettivo di recuperare, preservare e valorizzare il patrimonio storico delle ferrovie italiane. Il tutto promuovendo il turismo lento, sostenibile e di prossimità, alla scoperta delle ricchezze del territorio italiano e dei suoi borghi a bordo dei treni storici e su linee ferroviarie recuperate dall'abbandono. Ma più che guardare al passato si punta dritti al prossimo futuro: Governo, Fs e Regione stanno lavorando per creare un molo a Pietrarsa affinché i turisti possano attraccare direttamente nei pressi del museo. Ad annunciarlo il ministro del Turismo Daniele Santanchè: «Questo museo deve essere un orgoglio di tutta la nazione e auspico che possa essere visitato sempre di più. Bisogna usare il mare, in modo tale che i turisti da Ischia, Capri, Positano, Sorrento abbiano dei mezzi di trasporto che li possano portare fino a Pietrarsa».

«Pietrarsa è al centro del nostro sviluppo. È un museo unico al mondo, raggiungibile via ferro con una stazione interna, sarà raggiunto con un sottopasso stradale, ma soprattutto grazie alla Regione stiamo creando un presupposto per un attracco, un molo - ha rilanciato il direttore generale della Fondazione, Luigi Cantamessa - Immaginiamo da Capri, con 30 minuti di navigazione, poter arrivare in questo luogo magnifico e qui imbarcarsi su un treno storico». Poi Cantamessa ricorda: «Da quando Pietrarsa è tornata allo splendore hanno riaperto bar e ristoranti. Seimila persone visitavano il museo ogni anno, oggi sfioriamo 250mila turisti e la metà sono stranieri». E proprio su due treni storici ha preso il via la giornata di celebrazioni del decennale: un elettrotreno Arlecchino, simbolo dell'Italia del boom economico, inaugurato il 23 luglio 1960 per le Olimpiadi di Roma e un altro convoglio con le storiche carrozze Gran Comfort degli anni '70. La destinazione di entrambi i treni, con a bordo il ministro Santanchè, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Tullio Ferrante, una rappresentanza del gruppo Fs e della Fondazione Fs, è stato appunto il museo nazionale Ferroviario di Pietrarsa, allestito nei locali delle ex officine, davanti alla stazione Pietrarsa-San Giorgio a Cremano. Ad aprire l'iniziativa, i saluti di Luca Torchia, chief communication officer del gruppo Fs e gli interventi dei rappresentanti del Governo. Alla presenza di monsignor Liberio Andreatta, presidente della Fondazione Fs, dopo l'intervista di Mara Venier al direttore della Fondazione, le celebrazioni del decennale sono proseguite con la visita alla mostra fotografica «La storia diventa futuro».

Duecento scatti originali per testimoniare la missione storica e culturale della Fondazione. 

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«Negli anni abbiamo messo al sicuro, anzi rilanciato l'enorme patrimonio storico, tecnico, architettonico, ingegneristico delle Ferrovie dello Stato» ha rimarcato ancora Cantamessa. «Il treno è l'emblema della forza della tecnologia e del progresso, è un'evoluzione continua della tecnologia perché vada sempre più veloce. Il treno coincide con il futuro» ha aggiunto il sottosegretario Sgarbi. «In queste occasioni bisogna far parlare le emozioni, in questo treno storico l'Arlecchino e in questo museo di Pietrarsa c'è tutta la grandezza e l'orgoglio della nostra nazione» ha sottolineato il ministro del Turismo. Durante il suo intervento Ferrante ha invece ricordato «i grandi sforzi che sono stati profusi in questi dieci anni dalla Fondazione Fs Italiane». Un momento amarcord per Mara Venier: «Mio papà era un ferroviere e io mi sono davvero commossa oggi. È stata una vera carezza, sono ricordi indimenticabili».

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