Fare scienza al pub davanti a un calice: «Pint of science» arriva a Napoli

Fare scienza al pub davanti a un calice: «Pint of science» arriva a Napoli
di Francesca Cicatelli
Lunedì 14 Maggio 2018, 14:51
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Affogare i pensieri nell’alcol. Qualcuno direbbe che proprio non ne vien fuori nulla di buono e invece è visionaria l’idea di un pool di scienziati che escono dai laboratori e superano i gradini delle cattedre raccontando le scoperte davanti un calice di birra nei pub. È il “Pint of Science Festival” da oggi e fino al 16 maggio a Napoli e in tutta Italia, un appuntamento che celebra la scienza accessibile a tutti. La kermesse di divulgazione scientifica più grande al mondo è nata in Gran Bretagna nel 2012 da un’idea dei ricercatori Michael Motskin e Praveen Paul e presente, ormai, in ben ventuno nazioni nei cinque continenti. A Napoli ben 7 i pub (3 nel resto d’ Italia) che hanno aderito per affrontare 21 argomenti. Ad animare il progetto coordinato da Ilaria Zanardi, responsabile nazionale di Pint of Science, oltre 700 speaker ospitati nei 66 pub delle 20 città italiane.

Dai buchi neri alla fisica quantistica; dal batterio Xylella al deep learning; e poi vaccini, robotica, biotecnologie, ogm, cambiamenti climatici, ambiente, rifiuti, dissesto idrogeologico, fake news, big data, social network, migrazioni e perfino l’importanza delle ricerche inutili o la strana storia di una famiglia che non sente dolore. Sei le differenti aree tematiche in cui si articolano i talk di Pint of Science: Beautiful Mind (neuroscienze, psicologia e psichiatria), Atoms to Galaxies (chimica, fisici e astronomia) Our Body (biologia umana) Planet Earth (scienze della terra, evoluzione e zoologia) Tech Me Out (tecnologia) Social Sciences (legge, storia e scienze politiche). Durante ognuna delle tre serate, ciascuno dei 66 pub ospiterà una presentazione interattiva di circa 40 minuti alla quale seguiranno le domande del pubblico, in un’atmosfera resa colloquiale e distesa anche grazie alle birre spillate durante la conversazione.
 

Tra gli incontri oggi a Napoli allo Spazio Nea si parla di “Varianti di genere: dagli stereotipi alla violenza” con Elisabetta Riccardi (Università degli Studi di Napoli "Federico II") indagando le ambiguità culturali legate al ruolo di genere per intervenire e debellare la disuguaglianza attraverso competenze specifiche. Elementi di Sex orienteering per ospiti curiosi sarà il tema affrontato da Ludovico Verde (Psicologo Dirigente - ASL Napoli): le forme nelle quali si esprime la sessualità umana in un multiforme arcobaleno di significati. Mediante il Sex orienteering si sperimenterà quanto le dimensioni linguistiche, i concetti espressi mediante specifici linguaggi ed i discorsi ad essi connessi hanno un potente impatto sulla definizione della realtà e quindi sulla costruzione e decostruzione dello stigma e della discriminazione correlate. Domani sempre a Santa Maria di Costantinopoli un cartoon sul cancro: avvicinerà le famiglie al problema. 

Gabriella De Benedetta (Istituto Nazionale Tumori di Napoli - Fondazione G. Pascale) porta infatti “La malattia spiegata a mio figlio": progetto che, attraverso un libro illustrato ed un cartoon animato in 2D e 3D, accompagna i genitori che devono parlare ai bambini della malattia oncologica e della chemioterapia. Si discuterà quindi di obesità ed autoimmunità: il caso della sclerosi multipla con Giuseppe Matarese (Associazione Italiana Sclerosi Multipla). 

Il 16 maggio c’ è “RelazioniAmo-ci... tra Oriente e Occidente” con Maria Felicia Amato (International Association Relational Psychoanalysis and Psychotherapy) che applica la psicologia buddhista alle relazioni. L’insistenza con la quale l’Oriente sottolinea l’insostanzialità del sé – in un senso conoscitivo di scoperta di sé attraverso la pratica meditativa – offre una sponda contro la dimensione del sé narcisistico o “vuoto” della nostra cultura. L’ evento porta in Campania a Pompei l’archeologa Astrid D’Eredità che proverà ad immaginare il mondo in cui Plinio il Vecchio avrebbe potuto raccontare la grande eruzione del Vesuvio del 79 d.c. se avesse potuto disporre di Facebook, Twitter ed Instagram.


 
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