Andrea, 12 anni baby spazzino negli Scavi di Pompei: «Troppe cicche»

Andrea, 12 anni baby spazzino negli Scavi di Pompei: «Troppe cicche»
di Susy Malafronte
Martedì 20 Agosto 2019, 08:00
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Anche l'antica Pompei, da ieri, ha la sua Greta: in realtà è un maschio, Andrea, non è svedese ma di nazionalità francese ed ha appena 12 anni, anche se ne dimostra di più. Ma dimostra la stessa determinazione nel perseguire i valori dell'ecologia e del senso civico della svedesina terribile. In visita al Parco archeologico più famoso del mondo con la sua famiglia, ha notato una presenza «estranea» e molto fastidiosa: tante, troppe cicche di sigaretta disseminate sui lastroni della città riemersa dalle ceneri dell'eruzione. Sigarette, una «invenzione» che nel primo secolo dopo Cristo era del tutto sconosciuta.
 
Così, chiesto e ottenuto il permesso a una perplessa mamma Kroline, Andrea si è munito di una bottiglia di plastica e ha cominciato a buttarvi dentro i mozziconi che incontrava sul suo cammino. Alla fine erano più di cento, raccolti su via dell'Abbondanza, via Stabiana, via Mercurio e tutte le strade che il giovanissimo francese ha percorso per visitare la Pompei archeologica. Nonostante l'afa di una domenica caldissima - mentre i suoi coetanei si divertivano a giocare a pallone sulla spiaggia - Andrea senza sosta si è abbassato una, due, tre, cento volte e più per raccogliere quello che per il monumento archeologico rappresenta uno dei fattori più inquinanti. La bottiglia di plastica (naturamente riciclabile) con dentro tutti i reperti tutt'altro che archeologici è stata alla fine gettata dal ragazzo nell'apposito contenitore. Ma solo dopo lo scatto delle foto di rito, da condividere ovviamente sui social. È stata mamma Kroline, fiera del suo ragazzo, a voler condividere con il mondo intero la lezione di educazione ambientale che Andrea ha dato ai turisti incrociati nell'antica città. Per lui, un 12enne dalle idee molto chiare sulla salvaguardia del pianeta, non si è trattato di un gioco, ma di una azione per tutelare il Parco Archeologico dall'inquinamento. «Sono molto orgogliosa di mio figlio Andrea - ha scritto Kroline su Instagram - che ha preso l'iniziativa di ritirare i mozziconi di sigaretta che abbondano per le strade degli Scavi di Pompei. Andrea, da subito, ha manifestato il suo stupore nel vedere centinaia di mozziconi sparpagliati nel terreno di questo meraviglioso sito archeologico e ha detto che per il poco tempo che avrebbe trascorso tra le domus, avrebbe raccolto tutte le cicche. Purtroppo non abbastanza tempo per raccoglierle tutte. E trovo che avesse perfettamente ragione. Aveva davvero ragione».

In effetti, nella «tavola» dei divieti in vigore n.el Parco Archeologico, all'articolo 2 è scritto che «è severamente vietato fumare all'interno degli Scavi e al di fuori degli spazi consentiti - Casina dell'Aquila e presso le toilettes - e gettare sigarette accese o comunque tenere comportamenti che possano provocare rischio incendio». I trasgressori, secondo il regolamento, sono punibili ai sensi dell' articolo 639 del codice penale, che prevede per il danneggiamento di oggetti di interesse storico o artistico la pena della reclusione da tre mesi a un anno e la multa da 1.000 a 3.000 euro; sanzioni aggravate in caso di recidiva. Il direttore generale del Parco Archeologico, Massimo Osanna, sin dal suo arrivo ha lanciato diktat a tutela del decoro, vietando tra l'altro l'ingresso ai gruppi turistici con distintivi adesivi attaccati agli indumenti che spesso finiscono per terra o sui reperti. Ma in mancanza di senso civico dei visitatori, le minacce di sanzioni evidentemente possono poco, in un sito così vasto e controllato da un numero ridotto di custodi. Senza dire degli spazzini, evidentemente merce rara. Sarà difficile, allora, dimenticare la lezione di Andrea.
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