Pompei dall'alto: ecco la prima passerella nell'insula dei Casti amanti

Pompei dall'alto: ecco la prima passerella nell'insula dei Casti amanti
di Carlo Avvisati
Giovedì 23 Giugno 2022, 07:00 - Ultimo agg. 18:04
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Duecento metri di passerella aerea e antisismica per ammirare dall'alto i tesori delle domus pompeiane dei Casti amanti e dei Pittori al lavoro. Interessate alla passatoia anche le botteghe che quelle domus affiancavano nell'Insula, detta appunto dei Casti amanti per il quadretto con una scena d'amore pudico: un casto bacio, tra i commensali maschi e femmine di un banchetto. Il percorso verrà realizzato in due anni di lavoro, su un progetto al quale il Parco archeologico di Pompei sta dando il via in questi giorni. Globalmente l'intervento, che contempla anche la messa in sicurezza delle facciate, costerà circa cinque milioni di euro. La passerella sarà tutta in acciaio e sarà larga più due metri. Cosa quest'ultima che consentirà la vista al cantiere anche a chi ha problemi di deambulazione. Di più. Per raggiungere la passerella, che sarà posizionata a circa cinque metri d'altezza, verrà realizzato un elevatore che consentirà ai disabili di arrivare al percorso di visita. «L'intervento - osserva Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico - è partito con la progettazione dal finanziamento del Grande Progetto Pompei, e rappresenta uno dei più importanti cantieri di tutela, restauro e valorizzazione del nostro Parco Archeologico». 

«Contemporaneamente alla passerella - puntualizza Vincenzo Calvanese, ingegnere responsabile del progetto - realizzeremo anche una nuova copertura per le due domus».

Il tetto verrà realizzato in carpenteria metallica, leggerissima e di minimo impatto tanto sui resti archeologici quanto sul percorso di visita. E all'interno della copertura è inserito del vetro fotovoltaico, che consentirà di raccogliere e produrre energia elettrica da usare sia per la passerella sia per la vista dello scavo dall'alto. Un mezzo, quella vista dall'alto, che se da un lato darà al turista una prospettiva d'insieme dei resti archeologici del tutto particolare, d'altro canto permetterà di ridurre, almeno in parte, l'impatto che la visita normale procura a pavimenti e pitture. Difatti, se un pavimento moderno, calpestato centinaia di migliaia di volte all'anno, si usura in maniera esponenziale nel giro di un decennio, immaginiamo quali offese può ricevere il pavimento mosaicato della domus dei Casti Amanti quando sarà possibile visitarla con il percorso normale. Identico discorso può essere fatto per le pitture: il respiro dei visitatori che, per cercare di ammirare più da vicino scene e personaggi della pittura, arrivano a sin quasi a toccare con la punta del naso le preziose e fragili decorazioni, mette a rischio la sopravvivenza delle stesse. L'anidride carbonica emessa durante il respiro reagisce con intonaci e colori degradandoli velocemente, a volte sino a farli scomparire. Ovviamente, una parte di responsabilità nella distruzione degli affreschi va addebitata anche alle variazioni climatiche stagionali e all'inquinamento atmosferico. Dunque, l'idea della passerella con visita dall'alto potrebbe risultare un elemento da considerare, una volta che se ne fossero verificati i risultati sul mediolungo termine e questi fossero positivi, per la salvaguardia di altre e importanti realtà archeologiche dello stesso sito e non solo.

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L'intero cantiere, comprendente anche il recupero di forno e molini dei Casti amanti e del soffitto della Casa dei Pittori al lavoro dovrebbe durare quattro anni. Il restauro del soffitto del salone principale di Pittori, che venne bombardato e ridotto in pezzi nella seconda guerra mondiale, verrà invece fatto con il progetto RePair: un robot catalogherà e metterà assieme tutti i frammenti della decorazione. Partner nell'impresa, di cui è coordinatore l'università Ca' Foscari di Venezia, sono il ministero della Cultura italiano, la Ben-Gurion University d'Israele, l'Istituto Italiano di Tecnologia, l'Associacao do Instituto Superior Tecnico Para a Investigacao e Desenvolvimento del Portogallo e la Rheinische Friedrich Wilhelms Universitat di Bonn, in Germania. 

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