Port’Alba, per un giorno riapre la Saletta Rossa: «È l’inizio del rilancio»

Alla presentazione del libro di Gison interviene il sindaco: «Sprint sui lavori»

La riapertura per un giorno della Saletta Rossa
La riapertura per un giorno della Saletta Rossa
di Gennaro Di Biase
Sabato 18 Marzo 2023, 23:54 - Ultimo agg. 20 Marzo, 09:34
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Nella storica Saletta Rossa dell’ex libreria Guida, c’è ancora il vecchio dispositivo rosso che assegna il «numero di turno» a chi è in coda per comprare un libro. Un ricordo dei tempi d’oro del polo culturale di Port’Alba che ospitò Pasolini, Eco, Kerouac e altri grandi nomi della letteratura del ‘900. Un ricordo sempre più remoto, che si spera remoto ancora per poco.

Le 5 nuove proprietarie, Francesca, Sara, Serena Mazzei ed Enrica e Fabrizia Grassi che da circa 3 anni hanno rilevato i locali dopo il fallimento nel 2013, l’hanno riaperta ieri, la Saletta Rossa, per la presentazione del racconto di Miryam Gison, “Libreria Aperta per resistenza”, appunto. Come lo spazio che ospita il dibattito, organizzato col libraio Pasquale Langella e coordinato da Anna Trieste e Lorenzo Marone.

«Dopo quest’evento dovrebbero partire i lavori - spiegano le imprenditrici - Dureranno circa sei mesi.

Se la burocrazia non rallenterà la ristrutturazione, insomma, entro la fine dell’anno o a inizio ‘24 potrà finalmente aprire al pubblico la factory culturale che abbiamo progettato». Importante, in questo senso, la presenza ieri sera del sindaco Manfredi, che ha assicurato «un’accelerazione sulle autorizzazioni per i lavori» e annunciato «un vincolo culturale per le attività commerciali a Port’Alba». La storica via dei libri, dunque, è contesa tra cantieri che - dopo 36 mesi - dovrebbero finalmente partire. E cantieri ideali, di regole volte alla tutela dell’arte e alla resistenza di una zona franca dal food e occupata dalla letteratura. Anche se di nuovi bar ce ne sono già, e si aspetta l’esito della trattativa in corso per l’ex Pironti. 

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Qualcosa di diverso si nota, all’interno dei locali. Colonne industriali in stile londinese. E, non a caso, per motivi di sicurezza, si parla del libro con i caschetti bianchi da cantiere, tra nastri arancioni, corridoi e sale coperte da teli di plastica. «Abbiamo presentato la Scia un paio di settimane fa - spiegano le cinque imprenditrici - Aspettiamo una risposta dal Comune, speriamo di iniziare a brevissimo. La presenza del sindaco stasera speriamo serva anche a questo. A rallentare le operazioni finora è stata la burocrazia, oltre allo stato in cui abbiamo trovato i locali. Sicuramente nascerà una libreria, con un progetto culturale polifunzionale ispirato alle factory londinesi. Ci sarà spazio anche per sale di gaming, in cui si potranno sviluppare giochi o usufruirne, e per un’area espositiva di arte: design, scultura, o vendite al dettaglio di brand. Prevediamo poi una zona dei quattro piani dedicata alla ristorazione e al bar serale. L’idea è quella di lanciare nuovi talenti, come veniva fatto un tempo nella Saletta Rossa». Il futuro è legato alla partenza dei lavori, attualmente ancora sub-iudice negli uffici del Comune: «Se la burocrazia rallentasse ancora l’inizio delle operazioni - concludono le imprenditrici - Potremmo organizzare altri eventi come questo a stretto giro». 

Manfredi, appena arrivato a Port’Alba, infila il casco bianco e rassicura «le cinque imprenditrici tenaci», come lui stesso le definisce. «Questo è un posto molto importante per la città - spiega il sindaco - Ci sono state difficoltà burocratiche che si sono accumulate negli anni. Per quello che compete a noi accelereremo per le autorizzazioni sulla partenza dei lavori». Il primo cittadino annuncia poi un altro cantiere, ideale ma su cui si sta lavorando già concretamente, che riguarda la storica via dei libri nel ventre della città: «Recuperare Port’Alba come luogo di lettura e produzione culturale è uno dei punti importanti che stiamo mettendo in campo, lavorando su un vincolo per le attività commerciali nella zona, per fare in modo che gli esercizi legati alla cultura possano essere protette rispetto ad altre che sono legate a business più remunerativi, il che comporta una concorrenza che possiamo definire un po’ sleale nei confronti di una libreria. Stiamo concertando una regolamentazione con le associazioni, che sia mirata a consentire anche una occupazione degli spazi esterni per eventi culturali».
 

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