Sabato 9 aprile 2022 verrà ricordata in futuro come una data importante, per l'isola di Procida. Perché essere per un anno capitale della cultura italiana è non solo una sfida organizzativa di grande difficoltà, ma anche un'avventura umana e culturale che lascerà i segni negli anni a venire. Per circa 300 giorni a Procida accadranno molte cose, e il programma culturale che verrà offerto ai procidani e «al mondo intero» non avrà soltanto importanza per il valore in sé delle iniziative, ma per le numerose opportunità che darà ai tanti che per un anno intero s'incontreranno a Procida per scambiarsi notizie, suggestioni, idee, emozioni, progetti. Molte vite usciranno cambiate da questa esperienza, e tanti destini si compiranno grazie a questa importante grande opera immateriale.
Ma non sono pochi i rischi e i problemi che la cosiddetta economia della cultura pone. Lo si è visto con Matera capitale della cultura europea 2019, che ha lasciato sul campo non solo luci e successi, ma anche delusioni e recriminazioni, perché il rapporto tra cultura ed economia non è ancora ben definito, e rischia ancora di creare qualche equivoco.
Un altro tema cruciale è il dislivello tra impegno finanziario pubblico e impegno finanziario privato. Grandi opere immateriali come Procida capitale della cultura italiana 2022 servono per realizzare una politica culturale pubblica e per sostenere una filiera che fatica molto sul mercato quella, appunto, dell'economia della cultura; ma raggiungono un grande obiettivo se riescono a innescare processi produttivi autonomi e di lunga durata e, dunque, sganciati dall'intervento pubblico, che è limitato nel tempo. Il rischio che la cultura divenga una sorta di assistenzialismo di pregio non è affatto peregrino, benché è assai difficile calcolare e quantificare i benefici collettivi di una efficace programmazione culturale.
C'è poi un tema fondamentale, che riguarda la valorizzazione dei luoghi e dei territori. Internet, che è Giano bifronte, ha sinora contribuito in maniera radicale a smaterializzare le vite quotidiane. Dalla lettura dei giornali al confronto culturale, dalla fruizione di contenuti audiovisivi al dialogo tra le persone, molto ormai avviene nella Rete, che è sì un mondo virtuale, ma non meno reale della realtà, essendo ogni cosa reale, anche la più, in apparenza, irreale. Programmazioni imponenti come questa messa in campo a Procida hanno come effetto concreto quello di far spostare le persone, di farle incontrare, di metterle in connessione, di farle agire e pensare in un contesto preciso con la sua storia, le sue peculiarità, le sue potenzialità. Questo contribuisce anche grazie all'uso di internet, paradossalmente a una sorta di ri-territorializzazione dei territori, ovvero a un nuovo e diverso modo di intendere i luoghi concreti, che hanno bisogno di vivere e di fiorire, e non di languire a causa di quello che Franco Arminio ha definito «autismo corale».
Procida non è bella: è bellissima. Ma la bellezza, checché se ne dica, non salva niente e nessuno. A salvare è soltanto l'intelligenza quando si accoppia con la generosità. E tuttavia la bellezza è anche pausa pausa dal dolore. Ma com'è possibile ed eccoci giunti all'ultimo dei problemi a proposito di cultura ed economia rendere la bellezza un bene comune e non un trofeo delle classi egemoni? Inutile girarci intorno: la bellezza prima o poi finisce sempre in mano ai ricchi. In questo senso portare a Procida persone di tutte le estrazioni sociali chi fa cultura, in fondo, fa molto spesso parte, come diceva bene Tommaso Labranca, di una sorta di neoproletariato umanistico significa rendere un'isola meravigliosa come Procida poco «esclusiva» e molto accogliente. Nulla da rimproverare al turismo dei grandi eventi, dei vip, delle feste un po' kitsch, delle modelle, degli yacht, delle mance faraoniche e dei grandi chef stellati, ma dal programma di Procida 2022 emerge una diversa idea di turismo, di cittadinanza, di socialità e finanche di bellezza. È vero che il lusso è un'importante voce del Pil turistico campano, ma cos'è davvero il lusso? Siamo certi di avere le idee chiare sul concetto di lusso?