Morto Raffaele La Capria, i messaggi di cordoglio

Morto Raffaele La Capria, i messaggi di cordoglio
Lunedì 27 Giugno 2022, 10:30 - Ultimo agg. 28 Giugno, 07:25
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Sono centinaia i messaggi di cordoglio sulla morte di Raffaele La Capria. Così il sindaco Gaetano Manfredi ricorda il celebre scrittore napoletano: «La scomparsa di La Capria priva Napoli di uno dei suoi più acuti interpreti e di uno dei suoi più intriganti narratori. I suoi romanzi, dal memorabile “Ferito a morte” del 1961 sino ai più recenti, le sue intense raccolte di racconti, le stilisticamente efficaci scritture autobiografiche, le eleganti traduzioni di scrittori cruciali per la modernità hanno sempre rappresentato punti di vista originali e provocatoriamente divergenti sulla contemporaneità. Nell’esprimere la mia vicinanza al dolore dei familiari e degli amici di “Dudu” a nome di tutta la città, sono sicuro che le scritture di La Capria saranno sempre impareggiabili strumenti di comprensione del mondo che ci circonda e soprattutto continueranno a restituire un potente sguardo obliquo e perciò rivelatore della complessità della nostra città. Sarà dovere di questa amministrazione omaggiarne la memoria». 

Commosso il saluto dell'ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: «Con La Capria scompare dalla vita terrena un grande intellettuale napoletano, rimarranno le sue opere, i suoi scritti, la sua anima con radici profonde nella nostra terra». 

«Profondo cordoglio per la scomparsa di Raffaele La Capria, grande scrittore e saggista, tra i più grandi narratori contemporanei» con queste parole il governatore della Campania, Vincenzo De Luca commenta la scomparsa di La Capria. «Tra le caratteristiche di La Capria l'acuta capacità di analisi, la bellezza coinvolgente della sua scrittura, la passione civile che ha sempre ispirato il suo lavoro, l'amore per Napoli alla quale è rimasto sempre legatissimo. Gratitudine e riconoscenza. Una abbraccio a congiunti, amici e compagni d'arte» aggiunge De Luca.

«La notizia della scomparsa di Raffaele La Capria mi riempie di intenso dolore. Egli è stato uno straordinario e finissimo scrittore, che con la sua opera ha onorato la letteratura e la cultura italiana, e rappresentato vividamente la nostra Napoli. Raffaele, il caro Dudù, è stato un fraterno amico per 80 anni, dal nostro comune giovanile impegno intellettuale al quale partecipava con la sua appassionata conoscenza della letteratura americana contemporanea. Da allora è sempre stato e resterà presente nel mio affetto e nella mia memoria. Ai figli, ai famigliari e amici invio, assieme a mia moglie Clio, le più sentite condoglianze». Sono le parole del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano.

Anche il ministro della Cultura, Dario Franceschini si accoda al cordoglio per la morte dello scrittore napoletano: «Con La Capria perdiamo un grande scrittore e una delle voci più autorevoli della cultura italiana del secondo novecento. Un autore acuto e originale che, con eleganza e senza sconti, ha saputo raccontare e indagare l'intimità dell'animo umano e la complessità della società italiana. Napoli è sempre stata al centro della sua vasta produzione artistica, una città che ha amato, di cui ha saputo descrivere le emozioni e che non ha mai smesso di meravigliarlo. Mi stringo al dolore dei familiari e degli amici in questa triste giornata». 

«Raffaele La Capria ha attraversato il secolo e lo ha raccontato grazie al suo impegno nella letteratura, nel teatro e nel cinema. I suoi affreschi hanno definito in maniera acuta e originale la società italiana», lo scrivono in una nota le deputate e i deputati M5S della Commissione Cultura della Camera. «Uomo dalla profonda preparazione intellettuale, è stato traduttore raffinato, scrittore prolifico e premiato, a partire dal Premio Strega vinto nel 1961, condirettore della rivista letteraria Nuovi argomenti, autore di programmi tv e sceneggiatore di numerosi film, fra cui il capolavoro di Francesco Rosi Le mani sulla città (Leone d'Oro a Venezia).

Con la scomparsa di La Capria la cultura italiana perde un intellettuale lucido e limpido che ci lascia però una immensa testimonianza con le sue opere».

Anche la scrittrice Dacia Maraini ha voluto ricordare La Capria, per lei «caro amico di lunga data». «Provo un dolore immenso per la scomparsa di Raffaele La Capria: era un uomo delizioso, una persona squisita, oltre che uno scrittore originale e raffinato. Lo ricordo come un uomo di alti pensieri». «Raffaele era un uomo sereno, allegro, che dava il meglio di sè nel rapporto con gli altri» aggiunge Maraini «Sapeva sempre instaurare un buon rapporto con gli amici, con cui era generoso in modo straordinario». «Era un uomo che amava molto il mare» sottolinea la grande scrittrice «e soprattutto amava la sua Napoli, la città che gli aveva dato i natali e che non aveva mai dimenticato. Raffaele è stato il testimone della Napoli più bella, quella internazionale, creativa, sorprendente». Nel giorno della scomparsa, Dacia Maraini ha voluto ricordare «una vacanza bellissima ad Amalfi» con Alberto Moravia, Raffaele La Capria e la moglie Ilaria Occhini: «Prendemmo in affitto la casa del regista Roberto Rossellini e trascorremmo giorni felici, belli, carichi di un'amicizia mai dimenticata». 

 

Anche lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni rende omaggio a La Capria. «Era un gentiluomo. Mi rendo conto che sembra una parola fuori dal tempo, e probabilmente lo è, ma era un gentiluomo. Era uno che diceva cose acuminate ma in modo sempre gentile ed evocativo, e questo è un segno di grande talento e va ricordato». «Una notizia triste. La sua era una napoletanità degli anni '60 che è diventata anche un modo di intendere questo Paese nel mondo. Credo che di La Capria all'Italia mancherà soprattutto quel modo garbato, quel modo sorridente di dire le cose. Con la Capria se ne va forse l'ultimo dei grandi intellettuali in grado di portare avanti un dibattito anche a tinte forti ma con assoluta pacatezza. Quel modo di parlare, quel modo di porsi si è perduto per sempre. Oggi non c'è modo di avere una dialettica senza litigare e senza urlare. La Capria portava avanti i suoi dibattiti anche con fermezza ma con gentilezza» rievoca con nostalgia De Giovanni. 

«Con La Capria se ne va un grande pezzo di Napoli e la tristezza è che personaggi di questo spessore, eleganza, classe e senso civico e che hanno abitato un'altra epoca ormai non ce ne sono più. Piano piano se ne stanno andando via tutti e non sono replicabili». Con queste parole l'attrice, cabarettista e conduttrice televisiva Marisa Laurito ricorda Raffaele La Capria. «Qualche volta lo vedevo a Roma, l'ultima volta circa un anno fa, siamo andati a pranzo insieme al ristorante perché avevamo lo stesso editore, Enzo D'Elia, e gli avevo detto che volevo fare una cena a casa mia e preparargli il ragù alla genoveseLa Capria era uno scrittore straordinario» prosegue la Laurito «neanche a farlo apposta Ferito a morte sarà in programmazione al Festival della Campania, peccato... tra tre mesi avrebbe compiuto 100 anni» conclude. 

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«Con la scomparsa di Raffaele La Capria l'Italia perde uno dei più raffinati scrittori contemporanei, un intellettuale curioso e aperto alle sfide del tempo». Così la Presidente Rai Marinella Soldi e l'Amministratore delegato Carlo Fuortes esprimono il proprio cordoglio per la morte dell'autore di “Ferito a morte”. « La Capria, già nel pantheon dei classici della nostra letteratura, ha voluto anche cimentarsi in prodotti per il grande pubblico, mettendo la sua arte e la sua straordinaria tecnica narrativa al servizio dei media. Per la Rai ha sceneggiato radiodrammi amati dagli ascoltatori ed ha arricchito della sua presenza le principali trasmissioni culturali del servizio pubblico».

«Ferito a morte, 1961, mentre nascevo io. Che libro meraviglioso. Una Napoli indolente, una generazione svagata, l'eleganza inutile dei tramonti in Costiera. Dudù La Capria, maestro. Addio» scrive Andrea Vianello, direttore Giornale Radio e Radio Uno, su Twitter, sulla scomparsa di Raffaele La Capria. 

«Con la scomparsa di Raffaele La Capria Napoli perde una delle sue voci più raffinate e rappresentative. Il suo romanzo “Ferito a morte e la sceneggiatura del film “Mani sulla città” di Francesco Rosi sono le due opere con cui è cresciuta la mia generazione. Raffaele La Capria celebrava la complessità di Napoli con il suo languore e frenesia. Oggi Napoli perde uno degli autori più importanti della letteratura italiana del 900» afferma in una nota il senatore Sandro Ruotolo.

Giunge anche il ricordo di Gabriella Buontempo, produttrice cinematrografica ed anima del Premio Malaparte, il riconoscimento che ogni anno viene consegnato a Capri a uno scrittore internazionale, di cui Raffaele La Capria ha presieduto la giuria. «Una carica» dice Gabriella Buontempo «che fino all'ultimo ha seguito con la passione che metteva nelle iniziative cui teneva di più; del resto il Malaparte, con la sua commistione tra grande letteratura, impegno civile e amore per Capri, gli corrispondeva al 100%».

«L'umanità di Dudù ci mancherà moltissimo» prosegue Gabriella Buontempo. «Fino a quando gli è stato possibile è sempre venuto personalmente sull'isola a incontrare i vincitori. E non erano mai occasioni formali: la grazia semplice con cui entrava in contatto con gli autori, spesso personalità complesse come Emmanuel Carrère o Donna Tartt, sono tra le chiavi di successo di un Premio che si distingue anche per il clima che è capace di creare».

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