Napoli: riapre la storica Saletta rossa a Port'Alba, ma la gestione è under 30

Napoli: riapre la storica Saletta rossa a Port'Alba, ma la gestione è under 30
di Alessandra Farro
Mercoledì 1 Luglio 2020, 16:36 - Ultimo agg. 17:55
3 Minuti di Lettura
Quella che una volta era la storica libreria Guida a Port’Alba sta per riaprire i battenti. La “Saletta rossa”, dichiarata dal ministero dei beni culturali nel 1983 “bene culturale dello Stato”, ha abbassato definitivamente la saracinesca sette anni fa, dopo 95 anni di attività, sta per riaprire ma con una gestione tutta nuova.

“Saletta Rossa” è ironicamente il nome della società che, un anno fa, ha rilevato il locale, a circa un milione di euro, nell’ultima asta giudiziaria della libreria che da tempo non riusciva a trovare acquirenti. Alla S.r.l., amministrata da Fabrizia Grassi, figlia di Vito Grassi, presidente dell’unione industriali di Napoli, e da Francesca Mazzei, figlia del commercialista Alfredo Mazzei, fanno parte anche le altre sorelle delle due giovani, Enrica Grassi e Sara e Serena Mazzei, tutte tra i 20 e i 30 anni.



“Le aste erano deserte, non si presentava più nessuno. Il prezzo era troppo alto e attirava soltanto grandi business commerciali. Il vincolo culturale era percepito come un ostacolo. Noi, invece, l’abbiamo inteso come un’opportunità di scommettere sulla cultura”, spiega Serena Mazzei, che si occuperà dell’organizzazione di eventi.

Il Mibact, infatti, ha imposto come vincolo di destinazione d'uso l'attività libraria, da qui le cinque sorelle hanno ragionato su diverse possibilità prima di raggiungere il compromesso finale: un caffè letterario con annessa ristorazione, la promozione turistico-culturale, l’informazione e l’accoglienza turistica, trasformare una parte della sede in un grande store di vestiti, rimpiazzarlo con un albergo. In realtà, l’idea delle cinque giovani imprenditrici è quella di creare un nuovo polo di attenzione socio-culturale nel cuore del centro antico della città, che non deluda, però, le aspettative di nessuno. Destinato di giorno a workshop e laboratori e di sera a musica dal vivo, spettacoli, esibizioni e presentazioni letterarie, forse aperto anche ad ospitare residenze artistiche, ma è troppo presto per averne certezza.

“Lo spazio è enorme e ci sembrava sprecato solamente per una libreria, stiamo cercando di capire come coniugare l’arte e la cultura in un concept che vada oltre il semplice scambio commerciale. Vogliamo valorizzare, ad esempio, i giovani designer, il made in Naples, la moda, l’arte e l’innovazione. Vogliamo svecchiare quel luogo, ma senza snaturarlo”, continua la Mazzei.



Quindi nella versione 2.0 della “Saletta” diverse le aree e le destinazioni: ci sarà uno spazio dedicato ai libri, di cui si faranno carico Francesca e Sara Mazzei, una zona per gli spettacoli dal vivo (concerti, burlesque, teatro) dove nelle ore diurne si svolgeranno i workshop e gli incontri, nelle mani di Serena, una zona destinata alla ristorazione, affidata ad Enrica Grassi, e uno spazio di arte e design per la vendita al dettaglio, di cui si occuperà Fabrizia.

“Per partire davvero con il progetto, però, bisogna aspettare ancora. Lo stato attuale del locale è tutt’altro che praticabile. Abbiamo trovato gli spazi in pessime condizioni, invasi di documenti, rifiuti, materiale da smaltire in enorme quantità. Ci vorrà qualche mese solo per sgombrarli e sanificarli”, continua la Mazzei.

Intanto, passando davanti al numero 20 di Port’Alba, sarà facile nei prossimi giorni incappare in un camion dello smaltimento di rifiuti fermo davanti alla porta impolverata, intento a raccogliere le macerie ancora sopravvissute di una tra le più antiche e compiante librerie di Napoli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA