Morto Riccardo Dalisi, maestro d'arte e design che “reinventò” la caffettiera napoletana e fece vivere Rua Catalana

Morto Riccardo Dalisi, maestro d'arte e design che “reinventò” la caffettiera napoletana e fece vivere Rua Catalana
Sabato 9 Aprile 2022, 19:56 - Ultimo agg. 21:08
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Si è spento a 91 anni Riccardo Dalisi, maestro d'arte, architettura e design. Domani domenica 10 aprile alle 14,15 i funerali nella Chiesa di San Francesco d'Assisi al Vomero.

Nato a Potenza, Dalisi ha sempre vissuto a Napoli. Nel 1957 si laurea in architettura all'Università Federico II, entra a far parte nello studio di Francesco Della Sala dove conosce Massimo Pica Ciamarra nel 1963; entrambi realizzarono insieme a Michele Capobianco il Palazzo della Nuova Borsa Merci.  Artista e designer di rilievo internazionale. I suoi lavori sono presenti in numerose collezioni private e nei più prestigiosi Musei europei e d'oltreoceano (Musèe des Art Decoratifs, Parigi; Museo di arti decorative, Groningen - Olanda; Denver Art Museum, Denver-Colorado; Museo d'Arte, Montréal - Canada; Museo della Triennale di Milano).

 

Dalisi appartiene a quella generazione di architetti cresciuti sulle ceneri di un razionalismo ormai in crisi.

Allievo di Della Sala, che aveva lavorato con Gropius, imparò, da lui, l'incontentabilità: non essere mai soddisfatti dei risultati, lasciarsi stimolare anche dall'errore. Negli anni sessanta si dedica anche al design realizzando un tavolo smontabile e riciclabile mentre nel 1969 diventa professore alla facoltà di architettura di Napoli e nel 1973 è uno dei fondatori del movimento dei Global Tools.

Sempre in quegli anni realizza opere di riqualificazione del Rione Traiano sfruttando la cooperazione con gli artigiani locali. Nel 1979, incaricato dalla ditta Alessi di produrre una versione della classica napoletana, inizia il suo lavoro di ricerca sulla caffettiera napoletana. Dai prototipi inventati nel quotidiano rapporto coi lattonai ed i ramaioli di Rua Catalana, Dalisi ha sempre sperimentato nuovi usi e funzioni per quello strumento che è ormai diventato il fulcro di un'opera buffa del design, premiata con il Compasso d'Oro 1981. Nel 1987 la caffettiera napoletana entra in produzione e Dalisi diviene internazionalmente noto. Riccardo Dalisi introduce, nel design il folclore, la manualità artigianale, i materiali antichi. Nei suoi progetti, ha sempre concepito spazi modellati sulle forme viventi e sull'idea di trasformazione; «forse la più famosa delle metamorfosi è quella che ci racconta Collodi, di Pinocchio nel paese dei balocchi», amava ribadire Dalisi.

Come designer ha creato forme commercializzate da Zabro, Zanotta, Alessi, Oluce, Playline, Morphos, Fiat, Munari, Kleis, Baleri, Rex, Slamp, Eschenbach, W.M.F., Rosenthal, Ritzenhoff, Il Cocchio, Glass, Bisazza, ed altre. Nel 1995 incomincia a scolpire, ottenendo subito esiti importanti e sicuri come attestano le mostre a Palazzo Reale di Napoli e a Palazzo Marigliano a piazza dei Martiri a Napoli, a Lamezia Terme (Catanzaro), a piazza Esedra a Salerno. Nel 1997, in collaborazione con la Cna (settore artistico) di Napoli, la Soprintendenza ai beni architettonici ed ambientali, ed il Comune di Napoli, ha coinvolto i suoi artigiani per l'allestimento, ormai diventato permanente, di Rua Catalana con le sue sculture e i suoi lumi. L'esperienza è partita dall'originale ed interessante idea di realizzare le opere d'arte disegnate dall'architetto Dalisi con la manodopera locale e con i materiali già definiti poveri, trasformando e illuminando Rua Catalana. L'esperienza, denominata “Napolino” (dal nome di un lume - scultura realizzato per l'occasione), nel 1998 viene selezionata dalla Comunità Europea come uno degli otto progetti pilota da adottare e diffondere nel mondo per l'elevato livello culturale.  

Nel 2002 Dalise partecipa alla prima edizione di Arte Condivisa nel borgo medievale di Casertavecchia, nel Casertano, curata da Guglielmo Bove e Luigi Ferraiuolo. Nel 2010, dopo una lunga ricerca preparativa, ha promosso la prima edizione del Premio Compasso di latta, iniziativa per una nuova ricerca nel campo del design nel segno del sostegno umano, della ecocompatibilità e della decrescita.

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