Ricercatori precari a vita: «Siamo una risorsa Cnr ma senza un futuro»

Ricercatori precari a vita: «Siamo una risorsa Cnr ma senza un futuro»
di Elena Romanazzi
Martedì 16 Aprile 2019, 12:00
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Undici anni di precariato e la strada è ancora lunga. Ben venuti tra i precari del Cnr, mille persone in Italia, circa 80 in Campania. Attendono, sperano, lavorano, ricercatori a tutti gli effetti in attesa di un contratto stabile. O meglio di essere stabilizzati tra stop and go, contratti atipici, co.co.co o a progetti. Se ci sono i soldi si va avanti se finiscono si resta a casa. È pronto un presidio a Roma per il 18 aprile davanti alla sede del Cnr.

È il caso di Rosa, tra Cnr e Università ha lavoro per ben 11 anni. Ingegnere chimico, ha lavorato anche all'estero poi ha deciso di rientrare per non buttare tanti anni di impegno al Cnr. E ora? «Da due anni aspetto di essere richiamata dal Cnr - racconta - ho fatto anche il concorso bandito proprio per noi precari, ma ne hanno assunti 100 tutti gli altri fuori, sono in graduatoria ma chissà quando si sblocca la situazione».
 
In una lettera appello indirizzata ricordano che malgrado che al di là del concorso non si è proceduto all'assorbimento degli altri ricercatori precari che sono in possesso dei requisiti di idoneità richiesti dalla legge.

Quanto dovranno attendere? La stabilizzazione - spiega il comitato che raggruppa i precari del Cnr - è un vero e proprio terno a lotto. Su 100 assunti tramite il concorso ce ne sono altri 700/800 che aspettano e senza i quali i lavoro di ricerca resterebbe paralizzato in molti settori.

Come sempre «gli strutturati» si occupano di reperire i fondi per i progetti di ricerca ma a mandarli avanti è proprio la pattuglia di precari che potrebbero essere definiti anche precari storici.

Luigi ha 34 anni, lavora all'istituto ricerche sulla combustione, da cinque anni ha un contratto a progetto ovvero quello che nell'ambito della ricerca si chiama «assegno di ricerca», non ha mai avuto un buco lavorativo ma non è mai stato assunto a tempo indeterminato. E dopo? «Questa è la vera incognita, la legge Madia di fatto ha creato ricercatori di serie a e di serie b e di conseguenza il concorso bandito ad agosto che si è chiuso a dicembre ha lasciato fuori al maggior parte dei ricercatori». «Quindi senza nulla togliere ai colleghi - spiega Luigi - c'è chi è stato assunto senza sostenere altri concorsi perchè in possesso di particolari requisiti inseriti nel comma 1 (ricercatori in attesa di contratto anche da più di 15 anni) della legge Madia che prevedono l'assunzione a tempo indeterminato se si è lavorato per almeno tre anni e se erano in possesso di un contratto anche breve a tempo determinato». Il futuro dunque è tutto una incognita, il fondi stanziati al Cnr non sono sufficienti per consentire la stabilizzazione definitiva dei precari storici e non.
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