Rione Terra, una traccia porta alla mitica Phistelia

Rione Terra, una traccia porta alla mitica Phistelia
di Nello Mazzone
Domenica 7 Marzo 2021, 11:30
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Dagli scavi nell'Insula XVII del Rione Terra, nella parte più occidentale dell'antica acropoli a strapiombo sul mare, è emerso un tratto delle mura perimetrali con caratteristiche molto simili a quelle delle costruzioni sannitiche: gli archeologi hanno avviato approfondite analisi, perché si tratterebbe della prima traccia cercata finora invano da anni della mitica Phistelia, la città sannita rappresentata sulle monete del III-II secolo avanti Cristo, ma la cui collocazione geografica è tuttora incerta. In sostanza, dopo oltre vent'anni di scavi, lo scrigno degli immensi tesori del Rione Terra potrebbe aver restituito agli archeologi e agli studiosi un segno tangibile di quella che era una pura congettura: dopo la fondazione greca di Dicearchia, nel 530 avanti Cristo, e prima della nascita della colonia romana nel 194 avanti Cristo, sul capitolium sarebbe sorta la città sannita di Phistelia, che i romani chiamarono poi Puteoli. Una storia affascinante, che si perde nella notte dei tempi. Una storia tutta da riscrivere, se le analisi avviate dalla soprintendenza dovessero confermare l'ipotesi dell'origine delle mura sannite.

 

Non è questa l'unica nuova scoperta che sta riemergendo. «Nel nuovo scavo archeologico sotto l'Edificio 19, a strapiombo sulla darsena dei pescatori dice l'ingegnere Giovanni Giannini, direttore tecnico del Consorzio Rione Terra  stiamo scavando tre livelli sotto il suolo, nella parte dove sta riemergendo una porzione di quelli che potrebbero essere magazzini di epoca romana e alcune botteghe del mercato portuale di epoca imperiale». Il futuro del Rione Terra si sta giocando in queste settimane, in contemporanea, su tre tavoli: la soprintendenza sta studiando i nuovi reperti per capire l'esatta stratigrafia dei luoghi, la Regione sta verificando la possibilità di finanziare con 40 milioni di euro l'ultimo lotto dei restauri nella zona ovest verso la Darsena dei pescatori, mentre il Comune è impegnato a chiudere la partita sul bando internazionale di gestione per l'apertura degli oltre 230 posti-letto totali (102 già pronti) degli alberghi diffusi recuperati nelle antiche case dei pescatori. Una partita che si interseca con la designazione di Procida a Capitale della cultura: i posti-letto del Rione Terra possono diventare la base turistico-ricettiva di Procida 2022. Il sindaco Vincenzo Figliolia ne ha parlato, innanzitutto, con il governatore Vincenzo De Luca.

E, poi, con il ministro della Cultura, Dario Franceschini, che proprio da ministro del governo Renzi nel 2016 fece visita al cantiere del Rione Terra e benedisse la scelta di realizzare la rete degli alberghi diffusi e il bando internazionale per la gestione. 

 

Pozzuoli non vuole perdere la grande chance di essere il retroporto naturale della vicina Procida. Non può perdere il treno di Procida 2022 e, anche per questo motivo, la giunta sta per varare dopo lunghi mesi di attesa le linee-guida del bando. Un lavoro complicato, ma che punta ad essere la vera svolta per il passaggio definitivo di Pozzuoli da città post-industriale a moderno hub turistico-ricettivo. E ad incalzare l'impegno del Comune su questo punto sono anche le tante associazioni del territorio. A cominciare da «L'Iniziativa», che  si chiede «che fine abbia fatto il bando di gara per la messa a reddito del Rione e come mai non sia stato ancora convocato il Consiglio comunale monotematico su questo tema, più volte annunciato dal sindaco», mentre il consigliere comunale di opposizione di Pozzuoli Ora, Raffaele Postiglione, evidenzia che «il Rione Terra è patrimonio comune della nostra comunità, perciò bisogna dare vita a un modello di gestione funzionale e condizioni di crescita collettiva, che sono obiettivi assolutamente non raggiungibili con la scelta scellerata del gestore unico su cui batte l'amministrazione Figliolia».  

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