San Gennaro Day, serata da star a Napoli: tra i premiati Lino Banfi e Andrea Bocelli

San Gennaro Day, serata da star a Napoli: tra i premiati Lino Banfi e Andrea Bocelli
di Giovanni Chianelli
Lunedì 27 Settembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 29 Settembre, 14:56
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«Comunque vada sarà un miracolo» è stato l'esordio di Gianni Simioli che ha parafrasato il motto di Piero Chiambretti, annunciando di sceglierlo come leit motivo della prossima edizione. Ed è stata davvero la sera dei miracoli che l'ideatore e direttore artistico del San Gennaro Day promette ad ogni edizione: per la nona volta attorno alla figura del patrono, definito da Simioli soprattutto un santo laico, si sono radunati artisti, intellettuali, imprenditori e rappresentanti della società per essere premiati per meriti che vanno dallo loro produzione culturale ai gesti che hanno compiuto sul piano civile.

 

Lo scenario è il solito, il sagrato del Duomo, dove dalle 20.30 di ieri è stata officiato il premio davanti a una platea di 200 persone sedute, per via delle limitazioni Covid, e molti altre affacciate da dietro i nastri, accalcate senza troppa prudenza. 

Ma era la serata dei miracoli e il santo di eccezioni ne poteva concedere. A suo modo miracolosa l'introduzione affidata alle operaie della Whirlpool, in crisi nera da tempo, che si sono prodotte in una lectio magistralis sul valore del lavoro. Poi le star attesissime: a cominciare da Andrea Bocelli. Il grande tenore toscano, che è venuto a ricordare Enrico Caruso nei 100 anni dalla sua scomparsa, si è espresso sull'amore per Napoli, i napoletani e ovviamente la loro canzone. È per questo che è stato scelto: in diversi concerti ha voluto accompagnare alla sua voce le immagini della città, il panorama e vicoli colorati, diventando di fatto testimonial di Napoli nel mondo. «Sono qui prima di tutto per rispetto a San Gennaro, non me l'avrebbe perdonata. E poi mi sento napoletano, non per dire. Cantando spesso nella vostra lingua sono entrato nel vostro spirito». L'altro ospite che è spiccato per simpatia e vicinanza al calore popolare è stato sicuramente Lino Banfi. L'attore pugliese - prima di salire sul palco ha abbracciato Mimmo Di Francia, autore di Champagne - sembra alla terza incarnazione dopo che è diventato trend topic il suo celebre porca putena, tra le altre cose adottato come frase scaramantica che i giocatori si scambiavano durante il vittorioso europeo 2021. E la frase fatidica l'ha anche accennata nonostante il luogo e il dedicatario del premio: Tanto San Gennaro è spiritoso, è napoletano. Poi un siparietto con Simioli che gli ha mostrato un Rolex, in riferimento alle dichiarazioni che il comico aveva reso al Mattino due giorni fa, in cui aveva raccontato di un trascorso di truffatore da orologi costosi ai danni dei napoletani. Banfi ha ricevuto il premio dalla nipote dell'uomo che lo ha ispirato e che ha benedetto il suo ingresso nel mondo dei comici, Totò. Elena De Curtis, divertita e commossa, ha detto: «Capisco perché il nonno fu colpito da lui, Lino è unico. Totò, io spesso lo chiamo così, come voi, gli formulò degli auspici che si sono confermati tutti, data la lunga carriera». Tra i miti di casa Peppino di Capri che nel backstage ha guardato scampoli di gara del suo amato Napoli, esultando al vantaggio di Oshimen: «Fa parte del mio amore immenso per questa città». E il rapper Rocco Hunt, il cantante e figlio d'arte Marco Calone, il gruppo Nu Genea per la parte musicale della serata. 

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Tantissimi applausi per un attore che è già entrato nei cuori e nel folklore napoletano, Antonio Milo, che persino nei manifesti veniva annunciato come l'ispettore Maione della fiction Il commissario Ricciardi. Ovazioni per Milo quando commenta il suo personaggio: «Mi piaceva collegarlo a Napoli: come uomo di famiglia, di cuore». E poi sono sfilati, via via, unendo mondi lontani, il writer Iabo e il calciatore Bruno Giordano; Tommaso Zorzi che ha partecipato a vari reality in tv, il comico Vincenzo De Lucia, l'attrice Barbara Foria e Emilia Zamuner, cantante. Il premio anche a esponenti dell'imprenditoria e delle professioni, a rappresentanti di comparti di eccellenza del territorio o a figure simbolo: come Eduardo Di Napoli, un fioraio del quartiere Sanità che si è ribellato al racket. O Ezio Stellato, giovane commercialista; Vincenzo Capasso, un pizzaiolo neanche trentenne, Davide Rosiello, general manager BioVIllx, Carlo De Simone, ceo di European Brokers, e Cristina Leardi, presidente del Consorzio di tutela del pomodorino del Vesuvio dop. 

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