«Lavoro: diritti e dignità», a San Vitaliano il confronto sulle prospettive del territorio

«Lavoro: diritti e dignità», a San Vitaliano il confronto sulle prospettive del territorio
Lunedì 8 Aprile 2019, 16:19
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Non sempre la disoccupazione è figlia della mancanza del lavoro, sempre più spesso è invece il prodotto di una scarsa preparazione rispetto alle figure richieste dal mercato. Le difficoltà di reperimento riguardano comunque circa un lavoratore su cinque, e anzi per alcuni gruppi professionali sono maggiori nel Mezzogiorno che in altre zone del Paese. La difficoltà di reperimento media del 26% sale addirittura nel caso dei giovani. Del milione e 267mila contratti per i quali le imprese si sono dette orientate preferibilmente verso gli under 30, il 28% è ritenuto non facile da trovare, con punte del 62% per gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche, del 45% per i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione e del 43% per gli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche. In generale sono difficili da trovare soprattutto gli high skill e gli operai specializzati. Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro riguarda quasi il 40% dei 265mila profili di dirigenti, professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione ricercate lo scorso anno dalle imprese. Quasi la stessa difficoltà di reperimento interessa anche le 603mila entrate di profili tecnici e le 697mila di operai specializzati. Il mismatch domanda offerta di lavoro interessa poi il 26,5% dei 649mila conduttori di impianti, il 22,1% del milione e 238mila profili qualificati nelle attività commerciali e nei servizi, il 19,5% dei 400mila impiegati. Solo il 12,1% delle 701mila professioni non qualificate risulta invece difficile da reperire.

Di «Lavoro: diritti e dignità - Analisi e prospettive per il nostro territorio» si parlerà mercoledì alle 19,30 nel teatro comunale di San Vitaliano. All'incontro (promosso dal gruppo  Artisti per la Pace che nell'anno 2019 sta portando avanti un progetto incentrato su «Le mani che lavorano sono sacre quanto le labbra che pregano»), introdotto dal presidente dei Medici cattolici sezione diocesana di Nola Antonio Falcone, partecipano Carmen Di Carluccio, docente di Diritto del lavoro università Vanvitelli; Stefania Brancaccio, direttore della Coelmo di Acerra e presidente dell'Unione cristiana imprenditori e dirigenti; Aniello Tortora, vicario episcopale per la carità e la giustizia; Nicola Ricci, segretario regionale della Cgil, e il docente e giornalista Alfonso Lanzieri.

«La disoccupazione giovanile - ha recentemente sottolineato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia - fa il paio con un altro dato: oggi sono pochi i giovani del Sud che hanno chiesto il reddito di cittadinanza. Il che significa che i giovani ci richiedono lavoro e occupazione, e non reddito di cittadinanza. La politica e il mondo  dell'economia - ha detto - devono reagire per evitare di subire un rallentamento economico e per costruire occasioni di lavoro nel Paese». 

Secondo i dati europei le ultime quattro o cinque sono le nostre regioni del Mezzogiorno: Sicilia, Sardegna, Campania, Puglia e Calabria. Ecco perché, anche in una visione internazionale, è necessario ragionare sulle prospettive del lavoro nel territorio nolano, dove le potenzialità strettamente legate alla sua vocazione restano spesso inespresse. Una occasione di confronto che l'associazione Artisti per la Pace vuole, dunque, offrire ai cittadini di un'ampia zona di quella che i romani chiamavano Campania felix che merita di ritrovare la strada per uno sviluppo consapevole.
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