Scampia, nasce il primo Ecomuseo Urbano napoletano

Scampia, nasce il primo Ecomuseo Urbano napoletano
di Alessandra Martino
Venerdì 21 Gennaio 2022, 16:43 - Ultimo agg. 20:35
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Oggi, Scampia torna protagonista,  questa volta non per quello che è ben noto alla cronaca ma per qualcosa di unico. In mattinata è stato inaugurato il primo Ecomuseo Urbano, il primo della città di Napoli.

Scampia è un territorio ricchissimo di cultura, spesso, sottovalutato e la nascita del primo Ecomuseo è la prova:  «Il nostro è un progetto popolare, che vuole coinvolgere le nuove generazioni. -ha spiegato, Barbara Pierro, project manager dell’Associazione Chi Rom e…Chi No-. Un “contenitore” che racconti Scampia e la città dal punto di vista dei suoi abitanti con il supporto di diversi linguaggi espressivi e artistici che abbia la capacità di essere un forte attrattore culturale».

L’Ecomuseo napoletano, è stato promosso dall’Associazione Chi Rom e… Chi No, selezionato nel bando “I quartieri dell’innovazione” dell’Assessorato alle politiche giovanili e al lavoro del Comune di Napoli, che mira alla riqualificazione del territorio attraverso inedite forme di innovazione, creatività e sostenibilità.

«In questo modo riusciamo a valorizzare le tante associazioni che con costante impegno sono da anni attive sul territorio - ha spiegato Chiara Marciani, assessore alle politiche giovanili e al lavoro del comune di Napoli - L'ecomuseo ha un ruolo importante.

Raccontare alle giovani generazioni quello che può essere fatto per valorizzare il territorio non solo di materiale ma anche di immateriale. È importante fare in modo che siano progetti non solo che valorizzino questi aspetti ma che possono dare delle opportunità di lavoro concreti a tanti ragazzi di questo territorio».

Non mancano però, le lacune all’interno del territorio, come ha confermato l’assessore Marciani: «il lavoro che va fatto è un lavoro non settoriale mai fatto da tanti tasselli - ha aggiunto l’assessore Marciani - Penso alla metropolitana che già esiste, ma che va rafforzata. Con i nuovi treni, a breve saranno di nuovo in esercizio. C'è un problema del verde urbano, ci sono vari problemi che gli abitanti della municipalità con passione fanno presente che vogliono giustamente che siano presi in considerazione. Per questo, il lavoro che stiamo svolgendo è di squadra, non solo come giunta ma anche con il Presidente VIII municipalità.  Il nostro deve essere un lavoro collettivo, in modo che ci possano essere gesti concreti percepibili ai cittadini della nostra città». 

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A Scampia, c’è anche l’università che a breve sarà aperta ai giovani di alcune facoltà. L’operatività di questa, darà ulteriore volano a questo territorio spesso ricordato solo come luogo di degrado.

«Nel corso degli anni, questo territorio è stato desertificato. E le vite degli esseri umani sono state intrappolate in queste gabbie di solitudine e di cemento.  Le stesse vele sono un’esemplificazione di questa condizione. -ha spiegato Nicola Nardella, Presidente VIII Municipalità-.  Iniziative come quella dell’Ecomuseo, ribaltano questo elemento e restituiscono centralità alla comunità, all’idea di costruire relazioni e rapporti sociali attraverso l’arte, la cultura».

Scampia è un quartiere della periferia nord di Napoli si è conquistato, spesso suo malgrado, il ruolo di ambitissima e viva scenografia di produzioni cinematografiche e televisive a tema camorra, ammazzamenti, disagio e riscatto sociale. Sono innegabili gli innumerevoli problemi che sono presenti sul territorio ma è anche ricchissima di cultura.

L’Ecomuseo parte dalla sua sede operativa, il centro “Chikù – Cultura, Gastronomia e tempo libero”, intende esplorare e valorizzare le esperienze virtuose che, da oltre vent’anni, operano nell’area del Nord di Napoli, creando un sistema strutturato che porti alla riappropriazione e valorizzazione dello spazio pubblico attraverso pratiche collettive in continuità con le esperienze che in zona sono già patrimonio.

Il progetto è rivolto a tutte le nuove generazioni, grandi e piccini. Coinvolgendo scuole, università, enti e attivatori culturali, gruppi informali, associazioni e altri ecomusei.

Un quartiere così complesso come Scampia, pare finalmente, non abbia più una sola chiave di lettura: si sta facendo tanto sia a livello sociale e culturale. Questo grazie al tessuto associativo presente sul territorio e alla presenza di residenti che vuole un quartiere diverso e rivalutato.

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