Settimana Santa, i misteri di Procida affidati alle donne: «Felici come spose»

Settimana Santa, i misteri di Procida affidati alle donne: «Felici come spose»
di Domenico Ambrosino
Giovedì 18 Aprile 2019, 07:30
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È la prima volta dopo quattro secoli: le donne isolane porteranno i Misteri le tavole iconografiche rappresentanti episodi della vita, passione e morte del Cristo durante la tradizionale processione del venerdì santo di Procida. Maria Trapanese e Imma Mezzo sono due delle tre mamme che prenderanno parte alla processione insieme ad altre sette studentesse della locale scuola media che ha promosso, quest'anno, un apposito progetto didattico riguardante la processione dei misteri. La signora Trapanese ha 46 anni , è sposata con Giuseppe Lubrano, animatore dell'«Isola dei Misteri», una delle associazioni giovanili votate alla valorizzazione della processione del venerdì santo, ed ha due figlie. Non nasconde la sua grande emozione in uno dei locali del vecchio carcere di Terra Murata, divenuto il cantiere dei Misteri. «Ieri spiega ho provato il vestito che indosserò nella processione, il lungo camicione bianco con la mantella turchina. Era come se indossassi l'abito da sposa. Un'emozione incredibile. Partecipare direttamente a questo corteo penitenziale, mentre la banda musicale intona commoventi marce funebri, è stato sempre il mio sogno. Negli anni ho sempre lavorato di lato: preparazione del Mistero, cucitura degli abiti degli angioletti (i bambini di pochi anni che indossano un vestitino nero con addobbi e ricami in oro), organizzazione delle ragazze che portano i fiori; ma portare il Mistero è tutt'altra cosa». E confessa, a bassa voce: «Negli anni scorsi, mia figlia Sophie, che come tutti i procidani ha nel dna questo sacro rito, vi ha partecipato di contrabbando: si è vestita da confratello ed ha portato una tavolozzasimbolo con i soldi del tradimento di Giuda».
 
Imma Mezzo, 38 anni, sposata con Napoleone Terzo (presente anche lui nel capannonelaboratorio, mentre, fedele al suo nome, impartisce ordini a una schiera di ragazzi che incollano e pitturano assi di legno) cerca di dare una spiegazione logica all'innovazione. «I Misteri pesano. Una costruzione media sfiora i 500 chilogrammi. Chiaramente, nella società dell'epoca, la fatica apparteneva al maschio con la donna, relegata in posizione subalterna, a completare, nel caso, la riuscita della manifestazione. Ma i tempi sono cambiati. Insieme ai materiali più leggeri, come il polistirolo, che hanno diminuito il peso dei Misteri, una volta costruiti tutti in legno e ferro, è cresciuta la consapevolezza della donna verso un ruolo paritario con il maschio. Non poteva non esserne investita la processione dei Misteri che ha registrato e accolto il vento del cambiamento».

Nel 2014 le donne furono ammesse alla sfilata, ma senza poyer portare i Misteri. Quest'anno il traguardo finale che rompe il tabu secolare: domani, venerdì santo, insieme ai «confratelli», anche le «consorelle» porteranno in processione i Misteri da Terra Murata a Marina Grande. Ma non mancano le voci di dissenso. Non solo tra i giovani portatori dei Misteri, a molti dei quali pesa la perdita del ruolo di principali protagonisti del rito secolare, ma anche tra le stesse donne dell'isola, timorose di un «cambiamento» che «fa correre il rischio di inficiare una sana tradizione che risale a quattro secoli fa».
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