È nata Siby, la Sibilia Cumana: la mascotte del Parco Archeologico Flegreo

È nata Siby, la Sibilia Cumana: mascotte del Parco Archeologico Flegreo
È nata Siby, la Sibilia Cumana: mascotte del Parco Archeologico Flegreo
di Eduardo Improta
Sabato 27 Aprile 2019, 15:37 - Ultimo agg. 15:46
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L’uso di personaggi-simbolo è diventata una consuetudine, in America già nell’800 furono create nei Campus Universitari le prime mascotte. Oggi le mascotte sono diventate delle vere icona pop e gadget commerciale, ma sempre più spesso questi personaggi-simbolo sono utilizzati per richiamare l’attenzione su un evento o su una realtà culturale territoriale. Da oggi anche il Parco Archeologico dei Campi Flegrei ha la sua mascotte cartoon e si chiama “Siby”, che raffigura la Sibilia Cumana, una delle più importanti figure profetiche delle religioni greca e romana, somma sacerdotessa dell’oracolo di Apollo situato nella città magna greca di Cuma. La Sibilla svolgeva la sua attività oracolare nei pressi del lago d’Averno. La mascotte è stato disegnato da Carmelo Zagaria della scuola italiana di Comix di Napoli ed è esposto presso lo stand del Mann presso il XXI Salone Internazionale del Fumetto “Comicon”.

«Per richiamare i giovani serve il linguaggio giusto, ecco perché – commenta Mario Punzo, direttore della scuola italiana di Comix – abbiamo dato vita a un vero e proprio personaggio cartoon che risulti accattivante e simpatico e che trasferisca messaggi importanti per far conoscere la nostra storia, ma in modo divertente».
 
 
 

«Siby – spiega Paolo Giulierini, direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei - vuol essere il nuovo spirito che anima il Parco Archeologico dei Campi Flegrei: giovanile, fresco. Per questo ci siamo affidati alla meravigliosa scuola di Comix Napoli. Siby è il personaggio che accompagna alla scoperta dei Campi Flegrei, avvicinandosi ai più giovani. Promette un viaggio spazio-temporale, rileggendo la storia. La nostra Sibilla ha un volto simpatico ed allegro e dà vita ad un modo di comunicare innovativo, che affascina, e ravvicina l’antichità, l’archeologia, ai tempi moderni ed anche futuri. Il Mito prende nuove forme, attuale più che mai ed abbatte limiti e confini, di età e di cultura. I nostri siti, i nostri musei, anche in questo modo aprono le loro porte a tutti».
 
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