‘A voce d’ ‘a ggente dal progetto musicale al cd: i suoni della Montagna tra tradizione e innovazione

Un momento dello spettacolo
Un momento dello spettacolo
Domenica 11 Luglio 2021, 16:53
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Il canto popolare «d”a muntagna» si rinnova senza tradire la musicalità che arriva dal passato. Un passato che è plasticamente rappresentato dalla Villa romana di Somma Vesuviana dove è stato presentato il progetto «‘A voce d’ ‘a ggente». «Abbiamo innovato la cultura musicale vesuviana portando in scena ‘A voce d’ ‘a ggente con canti inediti scritti dallo storico musicale Angelo Calabrese, musicati da Peppe Licciardi ma la innoviamo senza mortificare la tradizione antica. Ed abbiamo scelto come palcoscenico di questa anteprima nazionale il sito archeologico della Villa Augustea che è simbolo della rinascenza in quanto è un sito in grado di raccontarci quella che fu la rinascita del territorio dopo l’eruzione del 79 d.C.  e dunque questo spettacolo ha messo insieme beni culturali e musica popolare. La musica che risveglia così un popolo ed un’economia perché l’arte, la musica, la cultura sono attrattori di sviluppo e crescita per il territorio», ha spiegato Biagio Esposito, presidente dell’Accademia vesuviana di tradizioni etnostoriche.

Nello scenario dell’antichità tanti gli artisti che si sono esibiti come: Consiglia Licciardi, Peppe Licciardi, Liliana Palermo, Salvatore Esposito, Pino Jove, Vittorio Cataldi, Francesco Liuzzi, Salvatore Minopoli, Marotta Fiore, Antonio Spera, Iovino Antonio, Vincenzo Rea, lo storico gruppo di canto popolare “La Tammorra”.

Dunque il canto vesuviano come ‘A pizzica ‘e Castiello e la stessa Tammurriata nel cuore di uno dei siti archeologici più prestigiosi. 

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«A Somma Vesuviana nascerà una Fondazione che andrà a tutelare e a promuovere i Beni Culturali del paese – ha annunciato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana – creando sinergia piena tra pubblico e privato, per dare la possibilità al territorio di fare un vero salto di qualità».

Entusiasta l’antropologa Annamaria Amitrano, Università di Palermo, esponente di rilievo dell’Accademia Vesuviana di Tradizioni Etnostoriche. «L’importanza del progetto si misura in base a quelle che sono le sue ricadute.

E’ chiaro che un progetto che tende a recuperare la tradizione non fa altro che valorizzare quella memoria che è necessaria per poter leggere in maniera adeguata il futuro senza cadere nelle pastoie di un’omologazione che oggi ci avvilisce. Il sito archeologico della Villa Augustea è meraviglioso principalmente per come si caratterizza questo restauro. Si tratta di un sito davvero notevole - ha detto Amitrano - perché ha integra una statua di Dioniso perché è una delle rarità archeologiche più note presenti sul nostro territorio. Dioniso è molto rappresentato in forma pittorica ma molto meno in forma scultorea. Dunque è stato davvero importante che l’Accademia Vesuviana di Tradizioni Etnostoriche abbia rappresentato l’anteprima nazionale del progetto di musica popolare 'A voce d''a ggente proprio nella Villa Augustea. Si tratta di un progetto socio–culturale che andrà a promuovere la musica popolare nel mondo attraverso testi e versi di due eminenti parolieri quali lo storico e critico musicale e Giuseppe Licciardi».

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